L’ arte rinascimentale in versione femminile
Svolgimento.
Artemisia Gentileschi.
Fine
E no!
Proprio così non è.
Ci sono state molte artiste nel passato ma di cui vi è poca traccia nei libri di storia.
Chi ha sentito parlare di Lavinia Fontana?
Era antecedente ad Artemisia Gentileschi e il suo valore fu notevole come la sua vita fu pregevole.
In un’epoca in cui a più di 500 anni dalla sua morte ancora ci si deve battere per le pari opportunità tra uomo e donna, notare che allora potevano avvenire storie come la sua particolarmente specie.
Si sarà interrotto qualche processo negli ultimi secoli…
Figlia di artista con bottega e discepoli, con talento innato e mano felice, Lavinia ebbe la fortuna di un padre illuminato e audace che le consentì di apprendere con profitto le tecniche che lui stesso insegnava.
Addirittura, Prospero Fontana, il padre di Lavinia stipulò un contratto con Paolo Zappi – marito della pittrice e modesto pittore – con cui si obbligava quest’ultimo a non impedire che Lavinia continuasse a dipingere.
Di fatto, Zappi divenne il manager di Lavinia.
Per forza!
Lavinia dipinse per re di Spagna e Papi – la “pontificia pittrice” fu soprannominata – per nobiluomini e nobildonne della sua epoca.
Una curiosità.
Pare che l’idea della favola de “La bella e la bestia” sia nata vedendo un suo dipinto in cui ritrasse una bambina affetta da ipertricosi – peluria estremamente diffusa su tutto il corpo.
La giovane ritratta si chiamava Antonietta Gonzalez, figlia di Pietro Gonzalez, l’uomo ahilui oggetto di studio e curiosità per la sua malattia ed a cui si riconduce l’ispirazione della favola a noi tutti nota oggi.
Lavinia Fontana era particolarmente abile nei ritratti che le venivano costantemente commissionati ed a cui riusciva a dedicarsi nonostante gli 11 figli che mise al mondo.
Una vita, evidentemente, spesa per l’arte in buona parte ma non solo.
Donna a tutto tondo, artista di talento e sapiente, ingiustamente oscurata nonostante le sue opere siano presenti in Galleria Borghese come in tanti altri palazzi e luoghi nobili soprattutto di Roma.
Il talento merita rispetto
È offerto in tutto ciò che viene fatto
La memoria ogni tanto è vana
Questo fu.
Lavinia Fontana
ROViRO’