Far parlare di lei è il suo mestiere. Arianna Pazienza non si cura del giudizio degli altri e tira dritto. Testa alta, corpo perfetto e mentalità esatta. Il suo corpo esprime sensualità, dolcezza e un pizzico di trasgressione. Naturale che, con tanta fatica fra pesi e attrezzi, ogni tanto senta anche l’esigenza di mettere in mostra i risultati del suo lavoro. Così, fra una fotografia e un post, il suo personaggio è letteralmente decollata. Orgogliosamente romana, 26 anni portati come meglio non potrebbe, Arianna è in cerca di un lavoro primario ma ha trovato la sua strada. È un’atleta, gareggia in competizioni di bodybuilding nella categoria bikini: una categoria che fa parte del lato estetico di questo sport. “Il fitness è un lato fondamentale della mia vita” racconta lei che, senza timidezze ha accettato la sfida dei riflettori. Essere al centro dell’attenzione non le dispiace ed anzi vorrebbe trasformare questo piacere in qualcosa di decisamente più serio. Chi vivrà, vedrà. Per ora si “accontenta” di miete consensi e visibilità sui social. Instagram in testa, “perché è incentrato principalmente sulle foto ed è quindi più pertinente alla mia necessità di creare visibilità sul mio lavoro di fotomodella”.
E, naturalmente, l’attenzione verso il tuo personaggio non manca.
L’immagine che vorrei trasmettere attraverso i social, è quella di una figura professionale che sa essere versatile e adatta a quasi tutti i generi fotografici. Un tratto importante a cui tengo molto è il saper trasmettere qualcosa attraverso le mie foto. Attraverso i social vorrei farmi conoscere, dare visibilità al mio profilo sia a livello lavorativo che personale, avendo la possibilità di confrontarmi con altri appassionati di questo mondo. La cosa che più mi infastidisce è la superficialità con la quale molte persone giudicano il mio lavoro: il fatto di posare come fotomodella, a loro avviso, dà diritto ad insultarti e ad additarti come “poco di buono” solo perché ci si mette in mostra.
Come inizia la tua avventura nel mondo delle foto?
Inizia nel 2016 come un gioco: partecipai ad un concorso su Facebook in cui c’era in palio un book fotografico e lo vinsi. Sin dal primo shooting, il fotografo mi fece notare di essere molto portata per la fotografia in quanto stare davanti la macchina fotografica mi veniva naturale nonostante fosse la prima volta. Da quel giorno, ho capito che questo mondo mi piaceva e ho iniziato a scattare ogni qualvolta ne avessi occasione. Dopo 5 anni, ho imparato moltissimo a livello tecnico, dal saper posare all’espressività. Inoltre, a livello personale, questo percorso mi ha aiutata tantissimo a combattere la mia timidezza.
Ed ecco che tutto ha iniziato a diventare tremendamente serio…
La mia carriera fotografica vera e propria è iniziata circa 3 anni fa, quando ho iniziato ad avere i primi piccoli ingaggi per shooting fotografici professionali. Con il passare del tempo, impegnandomi molto a migliorare me stessa, sono cresciuta professionalmente e spero che questo sia un buon inizio di una bella carriera.
Abbiamo detto: la fotografia ti ha aiutata a vincere la timidezza.
Senza dubbio non è stato facile mettermi in gioco: il mio carattere mi frenava moltissimo. Non ho mai avuto grande sicurezza in me stessa, al contrario questo percorso mi ha portata a crescere anche sotto questo punto di vista. L’ultima esperienza “forte” che ho avuto, è stato il mio primo set di nudo. Non essendo mai pienamente a mio agio col mio corpo ero molto titubante, ma grazie all’estrema professionalità dei fotografi con cui collaboro abbiamo creato un set che ha avuto un successo davvero soddisfacente. È stato un gradino in più per la mia crescita professionale e personale.
Dal tuo punto vista, cos’è la fotografia?
Per me la fotografia è l’espressione di un’arte: l’arte di saper raccontare una storia attraverso gli scatti. È un’emozione continua, nonché una grandissima soddisfazione nel vedere i risultati di ore e ore di lavoro. A differenza della corrente comune secondo la quale tutti possono essere “modella/o”, io sono fermamente convinta che questa sia una vera e propria professione oltre che una vocazione. Non è per tutti. Bisogna avere la “stoffa”, esserne portati. La cosa che maggiormente mi spinge ad andare avanti è ovviamente la mia passione per questo lavoro.
Non solo fotografia…
Ho avuto modo di partecipare a due concorsi di bellezza, ma ho capito presto che non era la mia strada. Non amo il mondo della tv e dello spettacolo. Il mio mondo è stare dietro una macchina fotografica. L’unica eccezione è il palco su cui salgo per portare avanti un’altra passione che è quella per le gare di bodybuilding in categoria Bikini. Il mondo dello spettacolo, purtroppo, è una moneta a doppia faccia: se da un lato è un mondo in cui potersi mostrare e farsi conoscere per ciò che si fa, dall’altro ha degli angoli scuri in cui ci si ritrova a dover assistere a richieste poco professionali per poter emergere.
Che ragazza sei nel pubblico?
Non sono una ragazza esibizionista: ciò che faccio come lavoro non rende necessariamente una persona esibizionista. Prediligo un abbigliamento elegante, sempre curato, scarpa con tacco immancabile e tute completamente assenti nel mio armadio. Sono sempre stata una persona molto umile. Non credo di avere qualcosa in più o in meno rispetto ad un’altra ragazza. Sicuramente, a livello fisico, vado molto fiera dei miei tatuaggi e della mia corporatura più muscolosa di molte ragazze che fanno parte di questo ambito. L’unica cosa che posso dire di avere, e che non è da tutti, è la capacità di comunicare attraverso lo sguardo. A livello caratteriale, credo che i pregi siano l’essere sempre molto alla mano e la mia estrema calma. Aggiungerei anche la mia convinzione di poter sempre migliorare.
Dove ti aspetti di essere un domani?
Non guardo mai troppo al futuro, vivo la mia vita giorno per giorno, un’occasione alla volta. Sicuramente spero di potermi affermare in questo campo, di diventare una fotomodella conosciuta e apprezzata. Tra 10 anni? Difficile dirlo, magari su una spiaggia bianca della Florida vivendo delle mie passioni: il fitness e la fotografia!
Luca Fina