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“Dio arriverà all’alba”, un commovente omaggio ad Alda Merini

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Dio arriverà all’alba”: Antonio Nobili porta in scena un omaggio ad Alda Merini venuta a mancare anni fa. La sua drammaturgia è uno stralcio di vita della famosa poetessa italiana. La fine dicitrice vive in una casa popolare sui navigli: una vecchia casa, caotica, sporca dove si sente nell’aria un forte odore di tabacco. I mozziconi riempiono i posaceneri mai vuotati. In questo ambiente degradato nasce questo dramma contemporaneo. La trama: un docente universitario telefona alla poetessa perché vuole mandargli un suo allievo il quale ha bisogno di delucidazioni per una ricerca che sta facendo sulla poesia contemporanea. Alda Merini inizialmente è molto riluttante nell’accogliere in casa un estraneo ma in questo caso vince la sua avversione ed accetta questo giovane in casa. Giovane a cui aprirà il cuore concedendo una speciale intervista. Alda accorda tre appuntamenti a Paolo. L’incontro ben presto si muta in un salotto letterario che sfiora la profondità della vita fino ad entrare dentro la sindrome della pazzia. In quel minuscolo appartamento nascono storie, passioni e malinconici ricordi. L’incontro con la Merini sconvolge la vita di Paolo, tanto che il suo modo di pensare da quel giorno cambierà per sempre. Nel corso della drammaturgia il bilanciamento emotivo tra Alda e Paolo viene ravvivato da personaggi che con la loro presenza scenica sono in grado di dare una luce comica alla trama di per sé molto profonda. La poetessa con ognuno di questi interpreti mostra una parte di sé diversa a seconda della persona che ha di fronte. Con alcuni il suo comportamento è rude e scortese mentre con altri manifesta la sua fragilità emotiva. Una parte della sua sensibilità viene portata alla luce dalle parole di una bambina, un personaggio che appare nella testa della poetessa vittima della sua emotiva bipolarità. Ottima la regia di Antonio Nobili che con maestria è riuscito a riproporre e portare in scena il nobile linguaggio della poetessa milanese. Sublime è Antonella Petrone che veste Alda Merini non solo nei panni ma anche nel cuore e nell’anima. Senza dimenticare gli altri personaggi: Paolo (Valerio Villa), Arnoldo Mondadori (Davide Fasano), il Dott. Gandini (Armando Puccio), Anna (Virginia Menedez), e la bambina (Sharon Orlandini). Ognuno di loro riesce a portare a nudo le varie sensibilità della maestra della parola liberandone la complessa personalità. “Dio arriverà all’alba” è uno spettacolo toccante, molto profondo che entra dentro la controversa personalità di una delle più grandi poetesse italiane. Una rappresentazione sicuramente da non perdere.

Giuliano Angeletti

 

“Dio arriverà all’alba”
Testo e regia di Antonio Nobili
Aiuto regia Margherita Caravello
Con Antonella Petrone (Alda Merini),
Daniel De Rossi/Davide Fasano (Arnoldo Mosca Mondadori),
Valerio Villa (Paolo), Alberto Albertino/Armando Puccio (Dottor Gandini),
Virginia Menendez (Anna) e Sharon Orlandini (la bambina)
Colonna Sonora originale di Paolo Marzo
Scenografia di Fabio Pesaro
Costumi di Virginia Menendez
Una produzione di Teatro Senza Tempo

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