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CON TUTTO IL CUORE. La nuova esilarante commedia con Vincenzo Salemme

Data:

Al Teatro Sistina di Roma, fino al 24 febbraio 2019

E’passato più di mezzo secolo da quando a Città Del Capo il cardiochirurgo Chris Barnard fece il primo intervento a cuore aperto per il suo trapianto con tutti i connessi rischi del rigetto, mentre oggi sembra diventata un’operazione di “routine” con scarsi pericoli ed anzi s’è arrivati persino ad inserire dei bypass nei casi meno gravi, come al discusso Cav. Berlusconi, o ad interventi altamente scientifici con sostituzioni plurime di arti. Su questa profonda evoluzione della scienza medica e conseguente crescita della solidarietà umana, con il consenso informato alla donazione degli organi relativa tesseracaido, ha posto la sua attenzione il brioso comico e scrittore partenopeo Vincenzo Salemme con la nuova esilarante commedia ”Con tutto il cuore” in cui s’analizza tale possibilità di rinascita ad una seconda esistenza, quando la prima è fatalmente compromessa, come nel caso dell’indimenticabile astro del Vesuvio Pino Daniele, insieme ad un aspetto negativo: il fatto che oltre al cuore, il trapiantato prenda pure il carattere e la personalità del donatore per continuare le sue gesta. Questo è il caso del povero diavolo prof. Ottavio Camaldoli di lettere classiche che,lasciato per noia dalla moglie autoritaria,intrigante e di facili costumi per il proprio tornaconto personale con il commerciante d’abbigliamento Giacomino e trascurato anche dalla figlia diciottenne appassionata dei social network, legata al norvegese JURGEN di trent’anni; è stato appena operato al cuore dal prof.Gargiulo che, per lauti interessi personali,gli ha fatto saltare tutti coloro che erano in lista d’attesa prima di lui, all’84° posto e così malridotto che sulla sua morte s’erano intrecciate varie scommesse con il desiderio del preside che non tornasse più a scuola.Ora intorno a lui s’aggirano due autentiche macchiette tratte dalla commedia scarpettiana: l’ignorante finto infermiere incaricato di controllarlo e la falsa badante Indiana Gelsomina di Bombay, in realtà il travestito di Pozzuoli Gennaro, scelto dalla figlia per esimersi dalle temute premure affettive verso il padre, cui intanto ha svuotato il cassetto segreto con i suoi risparmi. Improvvisamente, visto che siamo a Napoli, entrano in gioco i più loschi personaggi della malavita camorristica nei quartieri spagnoli e periferici: la famiglia Carannante con la spietata madre Carmela ed il giovane figlio detto”o barbiere” gemello di quell’Antonio che il boss Pasquale Malacarne ha ucciso e che ha fatto promettere ai congiunti di trovare un paziente talmente fesso da incaricarsi della vendetta in cambio del prezioso dono. Il timido ed ingenuo Ottavio Camaldoli di cui Salemme rende con iperbolica espressività mimica e parodistico sarcasmo linguistico la viva e sgradita sorpresa,afferma che lui non potrà in tre giorni uccidere chi non conosce e dunque per Pasqua non subirà una mutazione genetica e psichica.Dunque che succederà?Dell’esito della farsesca vicenda, scopritelo da soli, noi vi diciamo che l’autore conferma pure la suscettibilità e varietà dell’animo umano, disposto talvolta a lasciarsi ingannare dai detti,travisandoli nella semantica, dall’apparenze,a credere l’impossibile ed a saltare sul carro del vincitore,come la signora Ruffolo incarnata da una salace e satirica T. Del Vecchio, che da velenosa arpia per l’assegno di mantenimento,torna sottomessa dal marito per il suo accreditato merito e perché Giacomino ha fatto un’altra opzione di vita, ripudiandola anche per l’eccessive spese e pretese. Insomma una pièce dai molteplici contenuti sociali e psicologici, dopo la trionfale presa di coscienza della morte apparente e dei problemi di convivenza condominiale nell’applaudita per due stagioni: ”Una festa esagerata”. Ottimo ed affiatato il brillante cast umoristico nei frenetici ritmi dialogici, serrati nella dimora borghese di CAMALDOLI creata da G. cerullo e R. LORI. Si programma al teatro SISTINA fino al prossimo 24/02.

Susanna Donatelli e Giancarlo Lungarini

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