Da imprenditrice a fotomodella il passo può essere più breve di quello che si possa pensare. Un po’ dottor Jekyll e un po’ signor Hyde in veste rigorosamente femminile. Un briciolo di mistero e il gioco è fatto. D’altronde, cosa c’è di meglio per stuzzicare la fantasia del popolo maschile (che ormai ha iniziato a guardarla e sbirciarla sui social dove è arrivata ad oltre 40mila followers) se non svelare qualcosa ma mai tutto. Il nome, quello sì, c’è ed è autentico: Donatella Bellicchi. Una business woman in tacco, jeans, maglia e giacca pronta a trasformarsi in un’autentica esplosione di sensualità, fascino e malizia. Una sfida vinta, e a lei le sfide piacciono. Eccome. Una donna vispa, sveglia e brillante che sa canalizzare tutta la sua energia tanto nel lavoro quanto nell’immagine. Elegante, bella e pure simpatica a prima vista. Qualità difficili da trovare nelle sue colleghe. Così, superata da poco la soglia dell’età “over” (guai a voler sapere di più sui suoi dati anagrafici), ecco che la fotografia è diventata parte di lei. Il suo modo per esprimersi, per raccontarsi, per descriversi come donna che piace al di là di ogni formalismo. Appena il progetto giusto la convince, si mette in auto e si sposta in lungo e in largo per far parte di idee nuove, inedite, mai banali. Così, nel giro di poco tempo, ha saputo ritagliarsi uno spazio importante in questo mondo. Tutti la vogliono e tutti la cercano. E lei, naturalmente, non vede l’ora di tuffarsi in nuove avventure. Donatella viaggia a vele spiegate, sorridente e carica più che mai. Dalla sua Milano ha saputo farsi conoscere a livello nazionale. L’emblema di una donna che piace ma che è rimasta acqua e sapone. Mamma, imprenditrice e fotomodella. Valori saldi ma al tempo stesso zero ipocrisie. Business manager 2.0 con un occhio speciale per tutto ciò che è anti-convenzionale. Una storia tutta da seguire e una donna tutta da scoprire…
Riavvolgiamo il nastro. Chi c’è dietro… Donatella Bellicchi?
Una donna nata negli anni Settanta da una famiglia della media borghesia milanese, piccoli imprenditori nel settore della meccanica. Figlia unica di un padre newyorkese di nascita che ha vissuto sul campo la seconda guerra mondiale e di una madre vicina all’arte e all’accademia di Brera.
Insomma, persone che nella loro vita hanno sempre e comunque lottare e mettersi in discussione.
Seguendo le direttive paterne, mi sono iscritta a Pavia alla facoltà di economia e commercio. Siamo agli inizi degli anni 90, l’Italia viene investita dallo tsunami di Tangentopoli, la prima vera crisi che posso ricordare di avere vissuto. Tangentopoli non risparmia nemmeno la mia famiglia, dopo tra anni di studi sono quindi costretta a lasciare la carriera universitaria. Inizia qui la mia vita lavorativa; senza un titolo di studio accademico e priva di ogni esperienza, con un po’ di fortuna e tanta intraprendenza riesco ad inserirmi nel mondo delle importazioni tra Cina e Italia lavorando presso delle società di trading, e poi aprendo una mia società.
Ed ecco che nasce la tua figura di imprenditrice.
Il mio lavoro mi è servito tantissimo. Da ragazza timida ed insicura, sono riuscita a farmi la corazza,sono diventato molto più empatica scoprendo il bello di incontrare sempre nuova gente. E poi ho imparato ad essere una veloce problem solver utile sul lavoro e altrettanto se hai quattro figli. Soprattutto oggi riesco ad apprezzare ogni esperienza quotidiana bella o brutta che sia come fosse un colore in più che si aggiunge al mio arcobaleno. Di poche cose oggi ho paura.
Anzi, molte ti affascinano.
Il mio intento è quello di dimostrare che nella vita in qualsiasi momento si possono intraprendere esperienze nuove, mirando a nuovi orizzonti. E qui, per l’appunto, si apre un mondo tutto nuovo.
Quello della fotografia…
Ho iniziato a fare la modella un po’ per caso o per meglio dire, chiamata in causa nel settore pubblicitario per un lavoro con scarno budget. Solo l’anno scorso, causa lockdown, ho cominciato a giochicchiare con la macchina fotografica e scoprire quello che poi in realtà ho sempre avuto dentro: l’amore per l’arte e l’immagine. Non sapendo tenere una matita in mano, per me la fotografia è il mezzo per riuscire a fare arte.
Ecco, precisiamo: tu sei davanti e dietro all’obbiettivo…
Proprio così, vesto i panni della fotomodella (anzi a volte li svesto!) e da qualche mese frequento anche l’Istituto Italiano di Fotografia a Milano. Fare la modella è per me un modo facile, diretto e quasi immediato di apprendere e carpire pillole di know-how pur stando dalla parte opposta dell’obiettivo. Spero di poter arrivare in fretta a sapere esattamente come gestire una macchina fotografica per iniziare una nuova carriera. A proposito posso approfittarne?
Per cosa?
Per mettere un annuncio commerciale! AAAA Fotografa inesperta cerca modelli esperti per shooting . Astenersi perditempo.
Anche se in realtà… qui si dovrebbe parlare di te nei panni di fotomodella!
E allora diciamo che… pur essendomi buttata da poco, oggi collaboro con un network molto ampio di fotografi sia professionisti, sia amatoriali. Colgo comunque l’occasione per ringraziare tutti quelli che stanno appoggiando il mio progetto e mi aiutano a finalizzarlo.
Idee e progetti, moltissimo bolle in pentola.
Nel prossimo periodo vedo aprirsi scenari nuovi e completamenti diversi per me. Traghettata nel mondo della fotografia, sto già lavorando su nuovi progetti. Primo tra i quali vorrei aprire uno spazio multifunzionale per fotografi e modelle. Qui verranno accolti fotografi italiani ed esteri e modelle, che siano professionisti e nuovi talenti, l’intento è di offrire a tutti una struttura a pieno servizio, con ambienti attrezzati, spazi espositivi e salotti. La gente qui potrà incontrarsi, lavorare e condividere. Sogno inoltre di organizzare mostre fotografiche, con il coinvolgimento di fotografi e professionisti del settore.
Insomma, vuoi puntare in alto. E senza porti limiti… di settore!
Chissà che la fotografia non apra altri portoni! Ad oggi ho fatto solo delle comparse nella pubblicità di alcuni prodotti, anche perché la mia occupazione è stata sempre rivolta in altro settore. Ma è bello cambiare e a 50 anni le nuove sfide hanno un sapore ancora più intenso. Anche il mondo dello spettacolo è ancora tutto nuovo per me, pressochè inesplorato ma del quale ne percepisco fortemente il fascino, pur rimanendo ancorata ad una certa concretezza. Non tutto ciò che brilla alla fine risulta oro.
Altro aspetto decisivo: sui social piace e la cartina al tornasole sono gli oltre 40mila followers…
Ho approcciato a Facebook circa 15 anni fa, con la curiosità di scoprire i miei vecchi contatti, ritrovare gli amici e vedere se la mia compagna di classe quella più bella, che ti rubava sempre il fidanzato, fosse finalmente diventata brutta e grassa. Solo dall’anno scorso mi sono inserita su Instagram e mi diverto un mondo: la mia knowledge tra marketing e commerciale mi ha permesso di raggiungere oltre 40k follower in meno di 12 mesi, ma la cosa più bella è poter stare in contatto con tantissime persone ogni giorno.
Con questi numeri, c’è chi ne ha fatto un lavoro…
Non mi considero un’influencer, per me Instagram è veramente solo il mezzo più attuale e veloce per interagire con il mondo esterno. Moltissimi mi scrivono e io cerco sempre di rispondere a tutti, anche solo con un semplice grazie quando ti fanno un complimento: credo sia corretto ricambiare il tempo che qualcuno ha speso con te.
Ma non solo: anche attraverso il mondo dei social, vuoi lanciare un messaggio.
Aprendo Instagram per la prima volta, ho immediatamente scoperto che donne come me sono alla costante ricerca di riscattarsi o elevarsi da una vita che probabilmente non le soddisfa appieno. E’ vero che ognuno di noi vivere un suo momento da protagonista della scena, ma le donne… un po’ di più. Con una piccola e veloce analisi dei profili di Instagram noto infatti che, gli uomini si postano se sono riusciti a mettere insieme una pasta alla norma, o se la loro squadra del cuore ha vinto, le donne si postano invece troppo spesso con foto personali spesso di dubbio gusto. L’utilizzo della propria immagine a fini che definirei propagandistici, credo che ci abbia condotte inverosimilmente ad un eccesso.
Ecco, da qui passa il messaggio che caratterizza il tuo personaggio. Sensuale sì, ma con gusto.
Non voglio sembrare perbenista anzi sono la prima a postarmi senza veli, ma c’è un confine sottile tra il nudo fatto con stile e volgarità. All’inizio il mio intento è stato proprio quello di mostrare alle donne che si può apparire attraenti, trasgressive, audaci senza tralasciare stile ed eleganza. Man mano ho poi scoperto la passione per la fotografia, non tanto e non solo da modella ma da fotografa quale ambisco a diventare e quindi Instagram sta diventando uno strumento essenziale ed insostituibile per poter entrare in contatto ogni giorno con nuove figure nel campo dell’arte nella sua accezione più ampia.
Insomma, non hai intenzione di fermarti.
E come potrei? D’altronde, la mia vita è stato un eterno divenire! Tra lavoro e viaggi ho trovato anche il tempo di innamorarmi almeno cinque volte fino adesso, fare 4 figli e sposarmi 3 volte, volendo continuare nella scala numerica posso contare anche 2 cani e un gatto – zero pesci rossi. anzi il pesce rosso l’ho avuto ma appena arrivato in casa mi è scivolato nello scarico del lavandino e… spero se la sia cavata!
Eccoci arrivati alla tua quotidianità. Chi sei lontana dal set e dal lavoro?
Mi considero una persona vivace, dinamica e sportiva, non per questo rinuncio a vestirmi con stile e assolutamente non transigo: le gambe delle donne devono appoggiarsi sempre su dei tacchi. Amo mettermi pantaloni ( jeans eleganti) abbinati a camicia di seta o t-shirt e giacca, il tutto accompagnato sempre dalle giuste scarpe. Ma anche vestiti corti dalle forme lineari e semplici che possano esaltare il corpo femminile con eleganza. Odio l’intimo, soprattutto il reggiseno che cerco di indossare il meno possibile e i collant che oscurano troppo la gamba. D’estate in spiaggia preferisco il bikini, ma se posso…
Ecco, lasciamo all’immaginazione. Dove ti vedi fra dieci anni?
Conto di portare tutti i miei figli oltre alla maggiore età in un porto sicuro dove siano in grado di cavarsela da soli, dopodiché conto di viaggiare il mondo alla scoperta di quanto non ho potuto ancora apprezzare. Sinceramente non mi vedo la nonna nella sua figura tradizionale. Non sono mai stata una mamma comune a tutte le altre, quelle per intenderci che fanno la spesa tutti i giorni e preparano la torta di mele e qui ve la racconto: un giorno per assolvere al dovere di preparare delle torte per il mercatino scolastico, ho ingaggiato una pasticceria chiedendo di preparare una dozzina di crostate buone, ma non perfette cosi che sembrassero fatte in casa… l’inganno è riuscito alla perfezione, ho avuto il plauso e l’invidia delle altre mamme… ogni tanto il piglio manageriale da problem solver aiuta anche in casa.
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