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DUO DIAMANTI: LA NOSTRA STORIA E IL SINGOLO “FENICOTTERO SPORCO”. Incontrando i finalisti del Premio Giovani Cantautori “Fidati dei tuoi sogni”

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Oggi intervisto Duo Diamanti, una band protagonista e tra i finalisti del Premio per Giovani Cantautori “FIDATI DEI TUO SOGNI”, che vedrà la sua serata finale il 12 luglio 2021 alle ore 21:30, presso il Teatro del Baraccano di Bologna. La band “Duo Diamanti” è formato da Marta Cataldi (voce) e Jacopo Sgarzi (basso/contrabbasso) che hanno iniziato il loro percorso nel febbraio 2016, quando viene chiesto ad entrambi di esibirsi in duo per la prima volta. Un caso fortunato che li vede improvvisamente costretti a duettare, senza gli altri musicisti della compagnia artistica cremonese con cui già suonano (PosainOpera Company diretta da Paola Posa), per esigenze di spazio. Da allora l’adattamento diventa una sorta di gioco cui il duo si presta con entusiasmo e i due artisti iniziano il loro viaggio musicale compiendo una ricerca raffinata e ispirandosi, nel modo e negli arrangiamenti, al duo Musica Nuda composto da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti. Pian piano trovano la loro personale maniera di interpretare capolavori della musica nazionale e internazionale “a piedi scalzi”. La formazione infatti spoglia la musica e la restituisce, nuda, in una lettura coraggiosa, elegante, attenta e divertente senza limitarsi a interpretare, ma narrando in essa storie piccole e preziose, come diamanti. Il nome del progetto, Duo Diamanti, è stato inconsapevolmente suggerito dal maestro Roberto Pascucci, ma conosciamoli più da vicino.

Ciao Marta e ciao Jacopo, bentrovati al Corriere dello Spettacolo. La prima domanda che voglio farvi riguarda la vostra formazione. Sembra nasca “per caso”, in un contesto in cui vi viene detto «Non abbiamo spazio!» e vi viene proposto di duettare insieme. Mi raccontate meglio questa parte bellissima della vostra biografia e soprattutto vi conoscevate prima o vi siete conosciuti lì?

Ciao Giuseppe, grazie per lo spazio dedicato e per l’interesse. Jacopo ed io suonavamo già insieme nella band della compagnia di arti performative cremonese PosainOpera Company insieme agli amici e compagni di palco Federico Fattinger e Matteo Zametta e Gianni Gerevini. Nel febbraio del 2016, un piccolo locale del centro città ha contattato la compagnia chiedendo un concerto con una formazione ridotta. Da allora abbiamo iniziato a sperimentare con la musica cercando soluzioni che permettano alla mia voce e alle note del basso, prima, e del contrabbasso poi, di Jacopo. Le prime mosse le abbiamo prese ispirandoci al duo Musica Nuda e, lavorando in continua ricerca, abbiamo trovato un modo nostro di raccontare storie in musica.

Apprezzati, venite chiamati ad esibirvi al Festival di teatro di strada Teatro Nel Bicchiere (Scansano, Gr) nell’estate del 2017. Da allora il progetto musicale si cala anche nelle strade (Ferrara Buskers Festival 2018-2019), conquistando non solo un pubblico “colto”, appassionato di musica ed estimatore di sonorità particolari, ma anche di chiunque abbia curiosità e desiderio di immergersi nell’arte. Come nasce la vostra scelta di cercare di coinvolgere un pubblico che vada oltre alla passione per la musica e il teatro?

Credo che ogni artista senta la necessità di esprimere qualcosa attraverso il suo linguaggio e portare il proprio messaggio a un pubblico che sia ampio, ma allo stesso tempo attento e curioso è un obiettivo che non smettiamo di seguire, concerto dopo concerto, spettacolo dopo spettacolo, sia in teatro, sia in strada. Se lo spazio protetto del palco scenico dà l’emozione sempre nuova del pubblico presente, la strada propone una sfida diversa: di interazione con il pubblico e di costante adattamento. Non è sempre facile, non è sempre comodo, ma come per i bambini, anche per gli artisti, la curiosità e la voglia di nuovo è linfa.

Voglio esprimere la mia ammirazione per questa vostra iniziativa di coinvolgere e andare a cercare un pubblico che abbia questa curiosità, desiderio di immaginarsi nell’arte. Ricordiamo, siete stati chiamati per affiancare altri musicisti o per accompagnare e impreziosire progetti e spettacoli teatrali che spaziano dal cabaret al teatro d’autore. Dal 2018, grazie al suggerimento dell’amica e fotografa Giuli Barbieri, siete entrati nella rosa degli artisti di Officine Buone, progetto grazie al quale, insieme a numerosi artisti, donate la vostra arte nelle corsie degli ospedali. Non sono mancate collaborazioni importanti: con l’attrice Chiara Petruzzelli per il suo spettacolo sui sessanta racconti di Buzzati “Le precauzioni inutili” (Piccolo Coccia, Novara, giugno 2018), intrecciando la lettura interpretata dall’attrice a interventi musicali in dialogo ed equilibrio con essa, e così via. Mettete molto al centro la narrativa, anche nel momento in cui vi cimentate nella scrittura e nell’arrangiamento di brani originali (inizialmente con l’aiuto del pianista Stefano Ghioni). Qui non manca mai la spinta narrativa e l’esigenza di sperimentare equilibri sonori. Mi raccontate questa vostra caratteristica – originalità della narrazione?

La mia formazione artistica (Marta), oltre a quella musicale, passa attraverso la danza e il teatro. Nella compagnia PosainOpera Company, dove tutt’ora lavoro e mi formo, oltre ad essere voce solista, sono anche danzatrice. Non riesco a immaginare un linguaggio artistico senza connetterlo all’altro e con Jacopo, nel progetto Duo Diamanti cerchiamo di fondere una narrativa più teatrale a quella musicale. Così, la formazione jazz di Jacopo si sposa con la ricerca di testi che nelle nostre canzoni hanno l’obiettivo di raccontare storie in una chiave che strizza l’occhio al cantautorato.

Con il vostro primo singolo “Il Valzer di Marilyn”, avete vinto il Premio della critica al Festival della canzone d’autore Ugo Calise nel 2019. Poi la finale al Premio Mia Martini. Da qui giungiamo al Premio Giovani Cantautori “Fidati dei tuoi sogni”: Mi raccontate questa esperienza e come si chiama la vostra canzone che portate al medesimo premio?

Essere ascoltati e apprezzati per le proprie “creature” artistiche è un segnale che abbiamo accolto come conferma del fatto che stessimo percorrendo la strada giusta. Non ci siamo fermati e non ci fermiamo tutt’ora. “Fenicottero sporco” è il titolo della canzone che portiamo in finale al premio Giovani Cantautori “Fidati dei tuoi sogni”. Racconta di Billy, un giovane americano che a causa del suo amore considerato “sbagliato”, non potrà arruolarsi tra le fila dell’esercito. La sua è una storia dio bellezza intensa, ma inadatta ad un contesto ottuso che non riconosce la sua libertà di amare.

Questa era l’ultima mia domanda, ricordiamo solamente la serata finale del Premio Giovani Cantautori “Fidati dei tuoi sogni”, che sarà trasmesso su 9MQ web tv, OA Plus e OA il tempo dello sport. L’evento oltre i giovani artisti vede protagonisti la cantante e attrice Barbara Cola (Presidente di Giuria), Francesca Cheyenne, conduttrice di radio RTL 102.5, il tenore Cris La Torre, ideatore e padrino del Premio, Massimo Iondini, giornalista del quotidiano “Avvenire, Raffaele Montanari, manager e produttore discografico di PMS Studio, Rod Mannara, produttore discografico di Mega Dischi (organizzatore insieme a lgruppo PMS Studio in partnership con Pro.Di.DA. e con la collaborazione del Teatro del Baraccano di Bologna), Marcello Romeo, direttore artistico di Playtune Records, Piero Alfarano, responsabile della comunicazione di Pro.Di.Da (Associazione italiana professionisti per la tutela del diritto d’autore), Simone Mori, giornalista di “GP Magazine” e Giambattista Giocoli, direttore artistico del Teatro del Baraccano di Bologna. E ovviamente è presente anche il Corriere dello Spettacolo.

Giuseppe Sanfilippo

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