ARCHITETTURA URBANISTICA E FASCINO ESTETICO DELLA “ DOMUS AUREA”
IL CANTIERE DEL RESTAURO E LO SPLENDORE DELLE PçITTURE PARIETALI NELLA MOSTRA “ RAFFAELLO E LE GROTTESCHE DEL ‘400” SUL COLLE OPPIO.
UNA delle esposizioni più interessanti e coinvolgenti in questo periodo è quella della sfarzosa dimora fatta costruire dall’ imperatore Nerone, ultimo della dinastia giulio – claudia, dopo aver bruciato Roma nel 64 d.C. dando la colpa ai cristiani e mandando a morte con la ”damnatio capitis” i suoi maestri : Petronio, noto come “ARBITER ELEGANTIARUM” e4d autore del “ Satyricon”, il filosofo Seneca e lo storico Lucano che compose la “ Farsalia” per la guerra civile tra Cesare e Pompeo. Divenuto un citaredo e poeta invasato volle costruirsi un’ enorme magione dove finalmente vivere felice e, sottratto gran parte del terreno pubblico al popolo, progettò la sua reggia su 80 ettari dei colli Celio, Palatino ed Esquilino, circondandola di fontane, giardini ed un lago artificiale, anche se non fu mai completata e nel 68 dopo la sua morte suicida per follia molto spazio venne restituito ai Quiriti. Nella “ Domus Aurea” detta così per l’ impressionante quantità di metallo prezioso impiegato non vi erano cardini per porte, né latrine e nemmeno “cubicula” ovvero camere da letto, ma solo lunghi corridoi dove i suoi ospiti camminavano prima e dopo la “ coenatio rotunda” nell’ attuale Sala Ottagonale. Sopra l’ imperatore adottivo Traiano, che sconfisse i Daci di Viridiato come rammenta la colonna di Piazza Venezia, fece realizzare le sue Terme e questo contribuì a rovinare l’ edificio sottostante, in cui si notano alte mura ed intercapedini con il meraviglioso criptoportico, oltre a resti parietali policromi, specialmente in rosso e marrone, di pantere alate, paesaggi e nature morte, che vanno scomparendo per il logorio del tempo. Per preservare questo pregiato cimelio storico la Sovrintendenza ai Beni Culturali ha predisposto il cantiere di restauro ,tenendo presente che già nel XV secolo, Raffaello, Luca Signorelli, Filippino Lippi e Pinturicchio, meglio conosciuto come “ il Perugino” vi si calarono ed osservarono questi dipinti, tanto che Pinturicchio li sfruttò per le sue cappelle in Santa Maria del Popolo .Naturalmente in quel momento storico medievale erano assurte a grotte e da qui il relativo nome dato alle raffigurazioni, che si diffusero come pratica pure nell’ America Latina, tanto che pittori precolombiani diffusero testimonianze espressive delle loro civiltà Maya, Atzeca ed Inca nelle Chiese cattoliche dei missionari. Negli altri spazi vi sono anche resti marmorei delle Muse Talia e Melpomene, di un’ Amazzone e di un imponente bacino bianco biansato, men tre nella Sala Ottagonale drappeggi candidi fanno la storia di tali scoperte ed un pannello luminoso intermittente mette in evidenza gli elementi costitutivi dei primi ritrovamenti e che Raffaello fece risplendere con la “stufetta del cardinal Bibbiena”, che non era altro che un piccolo ed intimo bagno. Non manca nemmeno il “ cadavere squisito” che è simboleggiato da un grande globo, immagine del mondo, su cui ognuno giocava liberamente ad associare i caratteri giotteschi rinvenuti, come nella Sala di Apollo in Castel Sant’ Angelo ove vi è la Mostra dei Beni recuperati dal Nucleo Carabinieri della Tutela Patrimonio Culturale, che hanno sventato le numerose trafugazioni e ricettazioni di vari malfattori del settore. Insomma una straordinaria per splendore artistico, estasi della bellezza da “sindrome di Stendhal” e valenza storico – classica, che forse salverà il mondo con la sua stucchevole seduzione e dà pure da mangiare agli organizzatori a diversi livelli e campi delle Arti, adesso che la Cultura è ripartita in pieno con il Green pass ed il PNRR, che c’ha portato i fondi stanziati dall’Europa e suddivisi con competente efficacia dal presidente del Consiglio , da tutti stimato ed apprezzato, come quando dirigeva la BCE, Mario Draghi. La Mostra è visitabile tutti i giorni ogni 15 minuti per gruppi di 20 persone dalle 9,30 alle 18,15 con chiusura della biglietteria un’ ora prima, mentre il cantiere soltanto nei fine settimana dal venerdì alla domenica e sarà aperta fino al 7 Gennaio 2022 con ingresso dai viali Domus Aurea o Serapide.