Ecco le dichiarazioni del nostro direttore Stefano Duranti Poccetti:
Nel mondo della Musica è sempre successo. C’è sempre stata la distinzione tra Musica Leggera e quella che viene definita Musica Classica (propriamente dovremmo dire Musica Colta o Musica d’Arte). Dovremmo quindi cominciare a fare la stessa cosa con la Letteratura. È sotto i nostri occhi che ormai esista un incolmabile divario tra quella che definisco Letteratura Leggera e quella che invece definisco Letteratura d’Arte. La prima è portata avanti perlopiù dalle grandi case editrici, la seconda da piccole realtà, che però, ormai, sul piano qualitativo, sono diventate ben più prestigiose delle grandi. Quello che insomma voglio dire è che come Beethoven non può essere paragonato a Ultimo, solo per fare un esempio, allora non si può mettere neanche sullo stesso piano Zanzotto con un autore la cui unica intenzione è quella di vendere copie, realizzando, quando va bene, una brutta copia d’un romanzo di Stephen King, o, ancora peggio, non può essere messo sullo stesso piano di un libro pubblicato da un politico o da un calciatore – che poi non li scrivono loro, ma i ghostwriter. Insomma, è venuto il momento di cominciare a parlare di Letteratura Leggera e di Letteratura d’Arte. Si tratta di mondi ben diversi, ciascuno regolato da proprie leggi e propri obiettivi.