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I primi spettacoli al Festival di Verezzi. Intervista ad Anna Mazzamauro

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Savona. Venerdì 9 luglio inizierà il 55° Festival teatrale di Borgio Verezzi, che proseguirà sino a domenica 22 agosto. Tredici spettacoli in cartellone, di cui due anteprime e, a seguire, gli undici titoli in prima nazionale: in tutto 23 serate in piazzetta Sant’Agostino. (Per il programma completo vi invitiamo a cliccare sul link https://www.corrieredellospettacolo.net/2021/06/08/al-via-il-9-luglio-il-55-festival-teatrale-di-verezzi-con-undici-prime-nazionali/).
Qui ci limiteremo a ricordare i primi eventi, cominciando dalle anteprime.
Il 9 luglio ritornerà in piazzetta Michele La Ginestra, per intrattenere il pubblico con “È cosa buona e giusta”, con cui l’artista intende dare un messaggio di speranza ai giovani. Testo a quattro mani scritto con Adriano Bennicelli, regista Andrea Palotto; con lui sul palco: Alessandro Buccarella, Alessandro La Ginestra (figlio), Ilaria Mariotti e Ilaria Nestovito.
Sabato 10 luglio e domenica 11 giungerà a Verezzi Emilio Solfrizzi per “Roger”, di Umberto Marino anche regista. La seconda anteprima si svolge su un campo da tennis e rappresenta un’immaginaria e tragicomica partita tra un qualsiasi numero due e un fuoriclasse di nome Roger, numero uno del tennis di tutti i tempi.
Ed ecco che il Festival entrerà nel vivo con le prime nazionali.
“Slot” di Luca De Bei anche regista, mercoledì 14 e giovedì 15 luglio, con Paola Quattrini, Paola Barale e Mauro Conte, affronterà il tema del gioco d’azzardo in cui è caduta la protagonista (Alessandra/Quattrini). Ad aiutarla in un percorso di rinascita sarà il figlio Francesco e, incredibilmente, anche la nuova donna del suo ex marito.
“Ti ricordi di me?” di Sam Bobrick, ci attende sabato 17 e domenica 18 luglio. Sotto la regia di Nicola Pistoia, sul palco ci saranno Caterina Costantini, lo stesso Pistoia, Dino Spinella e Carla Ferraro. L’inatteso re-incontro con un ex di lei, dopo tanti anni, sconvolge una coppia apparentemente tranquilla e serena.
“La prima volta”, di Paolo Conticini e Luigi Russo, il primo anche a calcare le scene e il secondo regista, ci dà appuntamento a martedì 20 luglio. Il percorso artistico ricco di soddisfazioni nel cinema, in tv e sul palcoscenico viene narrato tra aneddoti, paure, fragilità e canzoni.
Ed ecco venerdì 23 e sabato 24 luglio Anna Mazzamauro (nella foto), che finalmente festeggerà il suo ritorno in Piazzetta, dopo tanti anni. Porterà il suo “Com’è ancora umano lei, caro Fantozzi”, di cui firma anche la regia. Al suo fianco ci sarà Sasá Calabrese per chitarra e pianoforte. “Come Anna Silvani, soltanto io posso, con il mio nome e col suo cognome, raccontare Paolo raccontando Ugo”, scrive Mazzamauro rivolgendo una grande dedica a Villaggio.
Uno spettacolo che si preannuncia interessante. E qui ci fermiamo, per il momento (ma ricordate che siamo solo alla quarta prima nazionale su undici!), perché vorremmo condividere con i lettori una bella chiacchierata con l’artista.

Mazzamauro, lei iniziò come impresaria aprendo un piccolo teatro a Roma…

Il Carlino, grazie ai soldi di mio padre. Subì un incendio ma non ero assicurata. Ma io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, festosamente ottimista. Se non avessi avuto quel disastroso fuoco che mi ha bruciato tutto (ma non il fuoco dell’arte) starei con i debiti da pagare. Le cifre di un imprenditore sono terribili: Siae, attori, affitto, etc. L’incendio non mi ha tolto la voglia di recitare. Mi sono detta: “Posso fare l’attrice, oltre che l’imprenditrice”. Le racconto un aneddoto: in teatro c’erano anche gli strumenti del Quartetto Cetra, che si sono bruciati come tutto il resto. Ho telefonato loro dicendo che li avrei ripagati. “Non vogliamo – mi risposero – ne abbiamo parlato fra noi e abbiamo deciso che è il nostro aiuto per venirti incontro”. C’è, nel nostro mondo, qualche bella creatura!

A Verezzi lei recitò già nel 1997 in “Fiori d’acciaio” di Robert Harling. Un cast di sei femmine! Un ricordo?

Che dolore! Che tragedia! Già le donne, tra loro, a volte intelligentemente, a volte meno, si mettono in competizione. Ognuna crede di essere migliore dell’altra, c’è chi ha il concetto di se stessa centuplicato. Immagini in scena! Ma il produttore, Francesco Bellomo, mi aveva detto: «Se mi fai questo spettacolo, ti faccio fare la protagonista di “Eva contro Eva”» e io ho tenuto duro.

Poi è stata a Verezzi anche come protagonista del “Cyrano de Bergerac” nel 2002, e per “Brava!” nel 2011.

Con “Brava” ho vinto anche il Premio della Camera di Commercio. Ricordo che sul palco c’era il vicesindaco che, molto simpaticamente, mi faceva un mare di complimenti. Rammento d’avergli risposto: “A te lo spettacolo è piaciuto, al pubblico è piaciuto, io allora torno il prossimo anno! Garantito!”. Invece, guardi quanti anni sono passati…

Ci saranno in “Com’è ancora umano lei, caro Fantozzi” i sentimenti di Mazzamauro per Villaggio?

Certo. Sono riconoscente a Villaggio: il pubblico amava Fantozzi e tramite lui amava anche noi. Sa che ho tanti ricordi di Elisabetta e Piero, i suoi figli, da bambini? Li ho visti crescere perché erano sempre sul set: un po’ come fossero figli miei. A casa avevo mia figlia, lì loro! Con Piero, poi, che era diventato anche fotografo di scena, si era creata pure familiarità.

Lei si definisce “atipica”.

E c’è voluta la miracolosa signorina Silvani per fare la primadonna. Già le parole “caratterista brutta” ti allontanano un po’ dal mondo teatrale o cinematografico, come quando si chiedeva un “biglietto di terza classe” per un viaggio in treno. Eh no, io sono di prima classe, ma all’inizio non ho trovato il conforto di registi e produttori.

Ma quando venne scelta per la parte della signorina Silvani…

Ancora un po’ e cadevo dai tacchi…

Già domani aprirà la biglietteria: solo per la prima giornata, eccezionalmente, gli uffici di viale Colombo 47, a Borgio, osserveranno i seguenti orari: 8.30-13 e 14.30-18.30. A seguire, dal lunedì al sabato, questi i turni che si offriranno agli spettatori: 10.30-13 e 16.30-18.30 (dal 9 luglio anche la domenica). Prenotazioni telefoniche allo 019.610167 o via mail scrivendo a biglietteria@comuneborgioverezzi.it. Come nelle scorse stagioni, anche quest’anno ci sarà la possibilità di acquistare un biglietto nelle sere di spettacolo (dalle 20.30 alle 21.45). Il pagamento in biglietteria e al botteghino può avvenire in contanti, con pagobancomat oppure con assegno circolare. L’abbonamento, al costo di 200 euro, è valido per 8 spettacoli. Gli abbonati della stagione precedente hanno diritto di prelazione sull’acquisto dell’abbonamento 2021 ma, a causa delle direttive anti-pandemia, non potranno essere confermati i posti assegnati nella precedente stagione (altre info sul nuovo sito www.festivalverezzi.it).

Laura Sergi

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