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RICETTE REGIONALI: VALLE D’AOSTA – PIEMONTE

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In questo periodo dell’anno il clima inizia a sentirsi più rigido, pur non essendo ancora inverno, come sempre la natura ci aiuta a sopperire portando in tavola prodotti adatti alla stagione. Inutile dire che si mangia sempre bene in tutte le Regioni d’Italia, accostando sapori della propria terra. In questo articolo faremo una passeggiata tra ricette… tipiche regionali italiane, a voi non rimante che mettervi in cucina e sbalordire i vostri commensali.
VALLE D’AOSTA, sono sette i piatti tipici: Polenta concia, Seupa à Vapelenentse, Costolette alla valdostana, Civet di camoscio, Tegole dolci valdostane, Caffè alla valdostana o dell’Amicizia. Infine la FONDUTA (4 persone, tempo 90 min.)
Ingredienti: Fontina rigorosamente DOP (400gr.), Latte intero (400gr.) lasciare a bagno la fontina una notte intera nel latte. Uova (4 solo Tuorli), Burro (30gr.), Pepe nero (q.b.).
Dopo aver eliminato la crosta esterna, tagliatela a piccoli cubetti e versate tutto in un tegame di vetro, latte compreso, coprite e ponete tutto nel frigo per una notte. L’indomani scolate la fontina tenendolo separato il latte e ponete il formaggio un tegame per cuocerlo a “bagnomaria” con fiamma delicata, quindi avrete tre quarti di latte e tutta la fontina nel tegame, sempre continuando a mescolare con un cucchiaio in legno, appena la “massa di formaggio” diventerà fluida (non liquida), versate sempre mescolando uno ad uno i tuorli, ora non vi resta che aggiungere il burro, sempre mescolando versate la rimanenza del latte e unendo del pepe sempre mescolando.
A questo punto non rimane che travasarlo in un Fojot di coccio come quello della Bagna Cauda tenendolo sempre al caldo. Servire con crostini di pane fornendo ai commensali una forchetta per poterli inzuppare.
Curiosità: Il cuoco di Casa Savoia, nel 1854 inserì la ricetta nel suo trattato di cucina.
PIEMONTE, terra di sapori, con i suoi molteplici piatti tipici: Bagna Cauda, Bagnet verde o rosso per le acciughe e non solo, Vitello tonnato, Fritto misto alla piemontese, Insalata russa/Antipasto Gianduja, Risotto al Barolo, Agnolotti del Plin, Brasato al Barolo, Panissa, Finanziera, Fritto Misto alla piemontese (Fricassà mescià, in piemontese), Caponet (pèscoi), Trippa di Moncalieri, Paste di meliga, Marrons Glacés, Bicerin, ed infine il regale Bollito Misto come piatto unico, servito con la sua antica ricetta e numero che compongono i suoi sette tagli di carne. Nella spiegazione diremo semplicemente quali sono i loro nomi. Tenerone, Scaramella, Muscolo di Cosca, Muscoletto, Spalla, Fiocco di Punta, Cappello del Prete. Sette ammennicoli: Lingua, Testina, Coda, Zampino, Gallina, Cotechino, Rollata. Sette bagnetti per accompagnare il bollito: Salsa verde, Salsa rossa, Creen, Mostarda, Cugnà, Salsa al Miele, Senape. Tutto accompagnato da sette contorni: Patate lesse, Spinaci al burro, Funghi trifolati, Cipolle e Zucca al forno, Peperoni in agrodolce, Cavolfiori gratinati, per concludere una ricca tazza di brodo, tutto seguito da un corposo vino rosso. Per la preparazione ogni taglio di carne deve cuocere a se, senza mescolare i profumi con le altre carni.
Curiosità, il piatto non certo così concepito si perde nella notte dei tempi, tante furono le celebrità del Rinascimento che sedettero per gustarlo… tra cui Camillo Benso conte di Cavour.
Proseguiremo il nostro cammino enogastronomico nel prossimo articolo con la Lombardia… intanto iniziate a cucinare e stupire i vostri amici con queste autentiche ricette, loro vi apprezzeranno ancora di più.

Daniele Giordano

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