In scena dal 1 al 12 dicembre 2021 al Teatro Franco Parenti di Milano
“Note in bianco e nero: il genio bianco Bill Evans alla corte di Miles Davis.” Il testo è nato dalla penna creativa di Massimo Gagliani, lo spettacolo è sapientemente curato da Marco Rampoldi. La drammaturgia e la ricerca immagini sono dell’ottimo Gianni Gualberto Morelenbaum. Il tutto rappresentato da un fine dicitore come Corrado Tedeschi. L’attore presta voce e movenze ad un fotografo, appassionato di jazz che involontariamente si trova nell’anno 1959 negli studi della Columbia Records mentre è in corso la registrazione di “Kind of blue”. Lì incontra Davis, Evans, Coltrane, Adderly, Kelly, Chamber e Cobb. I musicisti sono intenti agli ultimi ritocchi per la registrazione finale dell’album che rivoluzionerà il modo di confrontarsi con il jazz. Il fotografo grato per essere stato ammesso, in religioso silenzio ascolta le vibranti note musicali che armoniose vengono create dai sublimi concertisti: ma allo stesso tempo osserva e racconta il modo in cui si raffrontano. Negli anni 50 in una società discriminante era difficile per un uomo di colore essere accettato. E in senso inverso, per un gruppo musicale completamente formato da musicisti di colore era difficile accettare un collega bianco. Solo la musica è riuscita a magnificare l’impresa ed abbattere barriere che all’epoca sembravano insormontabili.
Corrado Tedeschi parla così dell’opera di Gagliani:
“Ho sempre amato la musica” “Misurarmi con il testo di un esperto come Gagliani, è stata una fortuna” “Questi due uomini sono artisti che nascono una volta nella storia. A legarli oltre all’amore per la musica erano anche alcune fragilità, come il consumo di droghe. Forse ogni genio ha il destino di portare sulle spalle un peso insostenibile”.
La scena è animata da filmati e fotografie accompagnate da palpitanti note di un jazz sempre elettrizzante. Corrado Tedeschi è il fotografo, unico testimone esterno che racconta l’incontro e il confronto tra questi due esseri immortali. Il pianista bianco Bill Evans e l’eccentrico “Principe delle tenebre” come era sopranominato Miles Davis.
Il testo di Massimo Gagliani, diretto da Marco Rampoldi è intinto sapientemente d’Arte.
La drammaturgia è ben recitata da un pregiatissimo Corrado Tedeschi che con grande capacità attoriale si trasforma in un eccezionale narratore. Quale miglior testimone per onorare il mai dimenticato Bill Evans.
Giuliano Angeletti