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“Scrivere una commedia di successo in dieci passi”. Un manuale per giovani drammaturghi

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Scrivere una commedia di successo in dieci passi è un manuale di drammaturgia scritto da Ombretta De Biase ed edito da StreetLib.
L’intento dell’Autrice, che ha già al suo attivo altri due manuali (“Il metodo Strasberg in 10 lezioni” e “Fingere di non fingere” editi da Dino Audino), è quello di aiutare chi vuole cimentarsi nella scrittura teatrale a mettere a fuoco i punti fermi essenziali su cui articolare il proprio lavoro, evidenziando i fondamenti tradizionali della scrittura teatrale che, come viene detto giustamente nel libro, si ritrovano – pur se in forme apparentemente molto distanti – anche nei testi costruiti con gli intenti più innovatori e rivoluzionari.
Si parte quindi dalla distinzione tra linguaggio narrativo e linguaggio teatrale, per passare alla creazione del sottotesto, alla costruzione del conflitto attraverso il proficuo confronto con l’analisi psicologica e il tema dei bisogni primari insoddisfatti, e poi la gestione della “suspence” nell’arco della vicenda rappresentata, l’importanza dell’azione come caratteristica fondamentale del fare teatro, e ancora l’articolazione di una storia e dei personaggi, la suddivisione in scene, fino alla fase di scrittura vera e propria dove il dialogo deve realizzare e tradurre gli intenti teorici in parola viva ed espressiva e il finale deve riuscire a portare a compimento l’intero disegno del testo.
Arrivati al termine di questo viaggio all’interno della struttura drammaturgica ci accorgiamo però, come sottolinea giustamente Anna Ceravolo nella prefazione, che l’intento dell’Autrice non è stato solo quello di offrire degli utili strumenti agli aspiranti autori ma anche quello di fare una sintesi della propria esperienza di autrice e di teatrante e lasciare una traccia che possa essere percorsa anche da chi si accinge ora ad intraprendere la stessa strada magari con altri obiettivi od altra estetica teatrale perché è vero che le “regole”, in arte, sono fatte per essere trasgredite ma per superamento e non per ignoranza.

Stefania Porrino

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