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Tissi e Makhateli al Costanzi di Roma: il Corsaro si fa leggero ed elegante

Data:

In scena venerdì 13 al Teatro Costanzi di Roma

Due atti, due scene, un epilogo.

Due primi ballerini, due mondi, un amore.

Maia Makhateli e Jacopo Tissi, in scena venerdì 13 al Teatro Costanzi di Roma, sono Medora e Conrad, la schiava e il corsaro protagonisti del balletto su libretto di Vernoy De saint Georges e Joseph Mazilier, tratto dal poema The Corsair di George Gordon Byron.

Principal dancer del Dutch National Ballet di Amsterdam, la danzatrice georgiana si cala nuovamente nel ruolo della schiava, abbandonato forzatamente nel 2020 a causa della cancellazione delle sue repliche. Leggiadra ed elegante, avvolta in costumi di foggia orientale che ne mostrano il ventre, Makhateli ci presenta una Medora innamorata ma pronta a sfoderare all’occorrenza le sue doti ammaliatrici, avvolgendo il pubblico con la delicatezza dei suoi virtuosismi.

Tornato in Italia dopo appena due mesi dalla sua nomina a principal dancer del Teatro Bol’šoj il 31 dicembre 2021, Jacopo Tissi danza per la prima volta sul palcoscenico del Teatro dell’Opera di Roma vestendo i panni del corsaro Conrad, ruolo che non aveva ancora mai interpretato: doppio debutto dunque per il corsaro dall’eleganza regale, attento a proteggere il proprio amore e quello della sua amata dagli attacchi di pirati e mercanti di schiave grazie a una grande padronanza della tecnica che manda in estasi la platea.

La forza dirompente del mondo piratesco entra in scena con Birbanto, amico di Conrad, interpretato da Claudio Cocino e  Lankedem, mercante di schiavi, rappresentato da Michele Satriano, che travolgono lo spettatore trascinando l’intero corpo di ballo maschile in un vortice vigoroso cui si contrappone la finezza delle schiave, tra cui spicca l’affascinante e capricciosa Gulnara, impersonata da Marianna Suriano.

Scene e costumi, nuovi per Medora e Gulnara, che per sottolineare la veridicità della storia indossano pantaloni alla araba tornando al tutù solo nel giardino incantato, provengono da una produzione esistente di Francesco Zito e si fondono alla perfezione con la nuova versione coreografica di José Carlos Martínez, creata nel 2020: “In genere Il Corsaro è una successione di variazioni per mostrare la tecnica degli interpreti con una drammaturgia molto confusa e troppo complessa. Per me è fondamentale far capire al pubblico cosa sta succedendo sulla scena. Così ho ridotto la durata del balletto affinché ci siano solo due atti e ho reso più accessibile e chiara la trama. Ho eliminato il personaggio di Alì, che non aggiungeva nulla all’azione, e ho messo in evidenza la storia portante, quella dei due personaggi Medora e Conrad. Ho mantenuto tutte le variazioni e i pas de deux che mostrano la tecnica dei ruoli principali e secondari, ma al servizio dell’azione.

L’Orchestra dell’Opera di Roma, diretta dal Maestro Alexei Baklan, e le luci di Vinicio Cheli accompagnano sapientemente il pubblico sulla spiaggia dove Medora e il Corsaro si ritrovano, dopo il naufragio, unici superstiti: un epilogo dal sentore di incipit.

Si schiude il sipario, entra in scena l’immaginazione.

Roberta Frenquelli

 

Foto Fabrizio Sansoni-Teatro dell’Opera di Roma

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