“Week end”.“Chi se la piglia ?” dite voi. E io mi piglio a loro!

Data:

al Teatro Elfo Puccini di Milano dal 13 al 18 dicembre 2016

Il ritorno a casa dal lavoro di una donna single non è sicuramente un momento di particolare entusiasmo. Così si apre Week End, in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano dal 13 al 18 dicembre, introducendo a una diffusa sensazione di solitudine e straniamento, ad una dolorosa difficoltà di fare i conti con la propria identità, inasprita da una accentuata zoppìa.

Ida è un’insegnante, originaria di un piccolo paese del napoletano, che insegna a Roma. Vive in un appartamento i cui dettagli rimandano ad una anonimità anni ’80 (di quel periodo è infatti il testo del campano Annibale Ruccello, parte di una trilogia di “teatro da camera”), con accessori vintage che a stento riemergono dalla memoria. Se infatti giradischi e telefono fisso occhieggiano da un passato ancor prossimo, ben più remoto è il ricordo del portacenere a pulsante, quello che inghiottiva i mozziconi di sigaretta al roteare di un disco.

C’è tristezza infinita nella vita di Ida. Più volte nel corso della piece apre e chiude la grande finestra sulla strada, ora accostando ora scostando le tende. Nevrosi di una necessità di mostrarsi e aprirsi al mondo (anche se, proprio di fronte, la vista è impedita da un grande pilastro). Ma anche manifestazione dell’irresistibile impulso di nascondere e negare le pulsioni della sua vita, a volte incontenibili, ma percepite come inaccettabili dalla morale comune.

Nel corso dei due giorni di fine settimana Ida incontra due uomini. In un soprassalto di sensualità intermittente, dal primo, un idraulico a lei molto poco affine (di certo non intellettuale!), Ida rivendica attenzione, esistenza, intimità, nonostante i penosi tentativi di comunicazione verbale si rivelino presto senza speranza.

Il secondo è un giovane cui presta svogliatamente ripetizioni e dal quale improvvisamente attinge giovanile sfrontatezza, esercitando con piacere il ruolo della donna matura.

In sottofondo dal giradischi scivolano come in un sogno musiche di fascinazione classica, evocative di una romanticità molto desiderata e tristemente inappagata.

La protagonista Margherita Di Rauso interpreta efficacemente lo sperdimento della solitudine e la ribellione alla tradizione arcaica del paesello, esprimendo nel monologo finale una inaspettata e poliforme mimica grottesca di grande effetto. Necessariamente comprimari, ma ben disegnati e rappresentati, l’idraulico (Forges Davanzati) maschilista di grande fisicità regala alle signore il brivido di un lato B nudo, mentre lo strafottente studentello (Lorenzo Grilli) si smarrisce in una situazione imprevista più grande di lui.

Guido Buttarelli

Week End
di Annibale Ruccello   regia di Luca De Bei    scene Francesco Ghisu
costumi  Lucia Mariani    disegno luci Marco Laudando
produzione Ma.Di.Ra.

 

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