LO SPLENDORE DELL’ARTE LIGURE DEL XVII SECOLO A “LE SCUDERIE DEL QUIRINALE”. LA GLORIA DELLA “SUPERBA” IN DUE STUPENDE MOSTRE TRA ROMA E GENOVA

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C’è ancora un mese per ammirare alle “Scuderie del Quirinale” il meglio della favolosa produzione artistica della più forte Repubblica Marinara dal Trecento al Seicento, dopo aver sconfitto Pisa e Venezia nella battaglia della Meloria del 1284 da cui derivò la comune prigionia di Marco Polo e di Rustichello dalla città della Torre pendente , che trascrisse le memorie del lagunare, divenuto cieco,  reduce dai viaggi mercantili in Cina con il padre Matteo e lo zio Niccolò dal Kublai Kan, che divise l’impero in canati. Il commercio ne fece una florida metropoli con l’Istituto di Credito privato “San Giorgio” ed un’aristocratica borghesia dominata dalla famiglia Doria, con l’erezione di lussuosi e sfavillanti palazzi nobiliari, sfarzosamente adornati all’interno e festosamente celebrati con la visita dei turisti per la loro rinomanza, conosciuta come insieme dei “Rolli ” a primavera. Nel Seicento l‘urbe della Lanterna si guadagnò il titolo di “Superba” per la sua fierezza artistica e l’opera invidiabile di straordinari artisti, che hanno consentito di realizzare due esposizioni di primissimo rilievo tra il Tirreno e Roma, dividendo con oculata saggezza il meglio dell’Arte di quel periodo tra il Palazzo Ducale di Genova e quello elicoidale delle carrozze pontificie davanti alle statue dei Dioscuri ed alla Corte Costituzionale sul Colle dove fino al 1870 risiedeva il Papa prima della presa di Porta Pia da parte dei Bersaglieri del generale La Marmora. La Mostra del capoluogo ligure durerà fino al 10 luglio e va sotto la denominazione di “La Forma della Meraviglia. Capolavori a Genova tra il 1600 ed il 1750” mentre contemporaneamente si svolgono dell’iniziative chiamate “ I Protagonisti” con singole focalizzazioni interne e monografiche su alcuni di questi geni del colore. A Roma invece si va da Rubens a Magnasco con una prima parte fin quasi alla fine del XVII secolo al primo piano e la seconda che giunge alla metà del XVIII al livello superiore. Ecco dunque magnifici quadri di preziose chiese, stupefacenti cicli affrescati, ricchissime manifatture d’argento e statue marmoree, come il Battesimo di Gesù, San Matteo con vicino il simbolo dell’angelo  , la Madonna Immacolata con la Luna sotto i piedi. L’esposizione di Roma doveva essere prima a Washington, tuttavia per la pandemia questo non è stato possibile ed ora l’istituzione americana “National  Gallery of Art” collabora con “Le Scuderie” per la piena riuscita della rassegna capitolina. In tutto sono esibite 120 opere provenienti perlopiù da musei pubblici, ma pure in parte da collezioni private. Il valore è assai ingente e naturalmente non si possono citare tutte, limitandoci a qualche citazione esemplare: il Presepe di Castiglione dalla chiesa genovese di San Luca, la processione di A. Maria Maragliano da Pieve di Teco, che unitamente all’Immacolata d’argento citata , erano pronte per varcare l’Oceano Atlantico. Dalla chiesa del Gesù abbiamo una pala d’altare di Rubens, il punto di partenza che termina al primo piano con  i dipinti del pittor  Valerio Castello, mentre al secondo piano la ricerca è posta principalmente sui principeschi arredi , tra cui si distinguono : due servizi da parata d’argento, uno dal Museo della Cattedrale di Toledo, l’altro di proprietà privata; scintillante mobilio dai Musei di Strada Nuova dal c entro storico a Genova ed il Ratto di Elena di Pierre Puget  dal Museo di Sant’Agostino. Le tele sono state prestate non solo dai Musei comunali e statali, bensì anche da quello Diocesano e dell’Accademia Ligustica; contemporaneamente la Diocesi di Albenga sta programmando fino al 22 novembre la mostra “ Onde Barocche, capolavori diocesani tra il 1600 ed il 1750”.Il presidente delle “Scuderie del Quirinale” Mario De Simoni ha dichiarato che l’allestimento continua il rapporto con la capitale nel nome della Cultura al servizio del Decoro e della Bellezza , illustrata nelle tradizioni artistiche delle singole città italiane fatte importanti dal mecenatismo dei capitali dell’aristocrazia intellettuale. Alcuni quadri sono inediti ed altri provengono dalla Corona di Spagna, che veniva finanziata dalla Repubblica marinara  con le sue cospicue risorse, che poi si sarebbero spostate prevalentemente a Livorno per i traffici nel Mediterraneo  con  Corsica e Sardegna. L’esposizione al  piano superiore , dopo la scultura argentata dell’Immacolata, si conclude con le tele di Piola e Van Dyck, che sono davvero straordinarie e vanno viste per la magnificenza dell’Arte espressiva e suggestiva a pienezza di chiara figura e nitidezza di soggetto fino al 3 luglio. Con la Cultura , in verità , non ci si nutre fisicamente, ma s’alimenta il nostro spirito e s’accresce lo scibile intellettuale per essere più consapevoli e felici della nostra esistenza con l’opportunità d’una maggiore sagacia razionale nelle scelte. Il valore d’un soggetto non dipende da quello che ha, ma piuttosto da ciò che virtuosamente è nella mente e nell’animo.

Giancarlo Lungarini

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