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Un grande ensemble a Napoli

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L’estate è arrivata in grande anticipo e la danza non può che goderne. Del resto le stagione teatrali cedono il posto ai grandi festival e Tersicore si fa sempre più preziosa. Soprattutto oggi, dopo due anni di restrizioni e chiusure e, soprattutto, con la paura di ricadere nell’oblio. Ma per fortuna la danza è gioia e vita sin dall’antichità e questo lo condivide appieno Maria Teresa Spena, direttrice artistica del più longevo ensemble di danza di Frattamaggiore con ben quarantasette stagioni al suo attivo, oggi codiretto con la scaligera Roberta de Berardinis. E’ passato poco tempo da quando l’abbiamo vista l’ultima volta con la scena dedicata a Francesca Laezza ed ora, in questa calda e promettente estate 2022, si attendono le performance di Irene De Rogati. Due nomi che si aggiungono inevitabilmente al novero di un ensemble che ha ormai quarantasette primavere di danza al suo attivo e le cinquanta candeline a vista. Una storia nella città e nell’intera regione che ha accolto nelle sue quattro mura tanti volti noti della danza fino agli ultimissimi due sempre più affezionati Anbeta Toromani ed Alessandro Macario. Una storia che si ripete come corsi e ricorsi storici vichiani. Infatti lo scorso 3 luglio del 2021 al Teatro Diana di Napoli Francesca Laezza ha potuto indossare le sue punte per chiudere in bellezza la sua stagione con “La fille mal gardée” e “Paquita”, due titoli del repertorio di primissimo piano con un’evoluzione dei personaggi davvero significativa. Dalla popolana settecentesca, coreografata da Dauberval, alla zingara e principessa spagnola di Mazilier, uno dei soggetti più accattivanti dell’Ottocento. E qui l’affidabilità dell’artista ospite Alessandro Macario ha fatto la differenza, consentendo a Francesca Laezza di esprimersi su livelli che poi ha potuto riportare in bella mostra lo scorso 21 dicembre nella sede di Frattamaggiore. Un excursus che Maria Teresa Spena, Roberta de Berardinis, Francesco Capuano ed Ilaria Zavatta hanno seguito nel tempo con il conseguimento di risultati sempre più importanti. Da qui la storia di un ensemble che, da solo, racconta risultati impareggiabili per un ensemble che è nato e si è costruito da sé. Tutto fino al prossimo appuntamento del 2 luglio al Teatro Diana di Napoli, con il passaggio di consegne a meno di un mese tra Francesca Laezza è l’altrettanto promettente Irene De Rogati. Una giovanissima artista nata nella fucina di talenti di Maria Teresa Spena e Roberta de Berardinis con l’ambizione di portare avanti il modello impreziosito proprio dalla scaligera de Berardinis, inevitabile valore aggiunto di una crescita esponenziale didattico ed artistico. Proprio qui ci sarà la chiave di volta tra il passato pre-Covid ed il futuro prossimo, ovvero con un’asticella che si farà sempre più alta per la qualità delle nuove generazioni danzanti.  In vista del prossimo spettacolo del 2 luglio al Teatro Diana di Napoli si assisterà ad una miscellanea di titoli su tutti: in primis con il balletto del repertorio romantico “Lo Schiaccianoci” di Lev Ivanov, il libretto di Marius Petipa e le musiche di Piotr Ilich Ciaikovskiy. Un capolavoro del 1892 rimasto indelebile nella storia di tutti i tempi ed incastonato nella trilogia del compositore russo dopo “La Bella addormetnata” e prima de “Il lago dei cigni”. A seguire coreografie ispirate, come nel solco della tradizione di Maria Teresa Spena ed oggi anche di Roberta de Berardinis, a grandi personalità dell’arte e della cultura mondiale. Quest’anno ben due donne del colore e del canto: Frida Kahlo, tra l’altro in mostra a Napoli per moltissimi mesi, ed Edith Piaf. Il Musical “La vie en rose” è probabilmente lo spartito modello a cui non ci si poteva proprio non ispirare e così, in un battito d’occhio, si è passati dal dire al fare con naturalezza e disinvoltura. Un evento nell’evento, con la giovane protagonista attesa al gran passo proprio come accade ogni estate da quasi cinquant’anni. Le due primedonne hanno voluto esprimere il proprio “sincero ringraziamento ai loro professionisti che dopo mesi di oblio sono tornati alle prove con gioia ed entusiasmo. La loro dedizione ha commosso tutti.” Non ci resta che tornare in scena!

Massimiliano Craus

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