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LA GRANDE MOSTRA IN ONORE DI DALLA NEL DECENNALE DELLA SUA SCOMPARSA. TUTTI I CIMELI DELLA POLIEDRICA ATTIVITA’DELL’ARTISTA PETRONIANO ALL’ARA PACIS

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In occasione degli anniversari  dei  genetliaci o dei decessi  dei sommi maestri delle varie Arti o degli statisti che hanno fatto la Storia di un Paese s’è soliti celebrarli solennemente ricordando la loro opera con significativi ed imponenti allestimenti espositivi, per riportare in auge i loro insigni meriti culturali o le teorie civili e politiche per cui si batterono. A questa consuetudine, ormai di prassi, non s’è sottratta nemmeno la memoria del decimo anniversario del trapasso a miglior vita del famoso cantante, musicista ed attore Lucio Dalla, perito a Montrox in Svizzera in una camera d’albergo per un improvviso e fulminante infarto letale nel 2012.La Mostra è stata inaugurata mercoledì 21 settembre, ultimo giorno limpido e sereno dell’estate, al Museo dell’Ara Pacis e resterà aperta fino all’Epifania del 2023, suddivisa in dieci sezioni che attraversano tutta la sua vita privata e pubblica iniziata, secondo la ben nota e simbolica canzone , il 4 marzo del’43.Sua madre era una modista d’origine pugliese, mentre il padre era un romagnolo commerciante d’olio e direttore dell’associazione di tiro al volo della sua città. Rivelò ben presto doti recitative tanto che a 3 anni interpretò delle piccole parti in teatro e quando il genitore morì la madre lo mandò in collegio a Treviso, dove fu uno scolaro poco volitivo con scarsi risultati. L’estate la trascorreva a Manfredonia cantando per i clienti della mamma Jole Menotti, al punto che vi sono delle stupende fotografie in bianco e nero del suo nucleo familiare e della spiaggia della cittadina garganica. L’esposizione cominciata a Bologna, ove si trova la casa studio del cantautore in via D’Azeglio frequentata da un enorme stuolo di amici a partire da Franco degli Esposti che gli fece conoscere la sorella Piera, continuerà il prossimo anno a Pesaro, Napoli, Milano e poi all’estero. Ai suoi sodali è dedicata tutta la sequela di didascalie descrittive che compaiono visivamente a ripetizione su “Murales” in apertura di visita, mentre successivamente v’è la sequenza impressionante  di foto che lo ritraggono con gli amici e compagni di ogni categoria civile e religiosa, derivando dal suo archivio e fondo privato. Tra queste compare più avanti la figura di Daniela Venturi architetto e madre d’una bambina  che avrebbe voluto sposare, avendo perso la testa per lei. Non mancano nemmeno le pelliccette che le Fendi crearono su misura per lui che spesso le indossò in scena, mentre non sono da meno gli abiti  e la numerosa schiera di cappelli e berretti di varia foggia che gli servirono per coprire la testa pelata; il tutto è completato dagli occhialetti che a più riprese usò e che sono leggermente diversi tra loro. Vi sono gigantesche didascalie narrative delle varie sezioni incontrate dal pubblico interessato, che poi sono riassunte in basso con pannelli più piccoli e vi son o pure i cartelloni pubblicitari da lui musicati, come anche i dischi d’oro e di platino dei memorabili successi canori. A rammentare la realizzazione e l’esecuzione di questi spartiti musicali vi sono un pianoforte, un sassofono, il microfono ed il clarinetto che non suonava a regola d’arte, ma secondo il ritmo istintivo in quanto la sua tecnica non l’ha mai imparata. Egli credeva nel futuro con ottimismo, con l’ estro inventivo del momento, pertanto non faceva mai calcoli ed accettava di buon grado quello che l’esistenza gli riservava, come testimoniano le sue massime e cartesiane cogitazioni sulle pareti. Roma fu uno dei suoi più sensuali amori , ispiratrice di lirismo onirico e dei vicoli caratteristici con i personaggi tipo che immortalò nel suggestivo motivo “La sera dei miracoli”. Abitò a Trastevere in vicolo del Buco 7 e sulla sua casa campeggia una lapide onoraria a futura memoria, condividendo la gloria con Federico Fellini e Carlo Verdone. Giocò a Flipper con Andy Wahrol  al Notegen di via del Babbuino senza sapere la sua vera identità, inserì nel film di Verdone “Borotalco”  la composizione “Cara” che ancora sottolinea il valore della pellicola sul grande schermo. Dunque lui rimane immortale per la dignitosa sperimentazione virtuosa di nuovi stili e la ricerca espressiva di moderne ed estroverse sonorità. Citiamo due personaggi legati a lui dalla caratterizzazione cinematografica : il calzolaio Cicchetto e Sbrindolora ; tuttavia i suoi gusti erano molteplici ed in ogni campo riuscì con maestria : quale attore, scrittore, regista teatrale ed amante dello sport. Gli piaceva anche andare per mare e metterlo in versi : come dimenticare “Sorrento” o la navigazione all’isole Tremiti dove si comprò pure una villa. Tutto questo ci fa concludere che, anche se il tempo passa, egli rimane scolpito nei nostri cuori e le sue colonne sonore  toccano la nostra esistenza. Ciò oltre ad “Universo Dalla” che con le sue 250 foto rievoca l’amicizia con persone della sfaccettata cultura di primo piano , con principali cantanti ed intellettuali suoi confidenti, come Roberto Roversi fino alla fine drammatica ed inaspettata con un diverbio e litigio. Riassumendo il fitto intreccio fotografico e descrittivo della mostra, possiamo dire che le sezioni ci danno un quadro esaustivo dell’ incomparabile genio dell’artista e sono : Famiglia, Infanzia, Amicizie, Inizi musicali e Dalla si racconta, il Museo Dalla con riflessi del cinema, del teatro, della musica e della televisione, Dalla Roversi e Dalla in relazione all’Urbe, che reputa la più bella città del mondo con la sua stratificazione sociale. Prima di lasciare la Mostra si può assistere a frammenti dei concerti di Lucio e l’accessibilità è favorita anche per i sordi con il performer Mauro Iandolo che mimicamente fa rivivere tre pellicole di Dalla : Cara, La sera dei miracoli e 4 marzo i943. Saranno agevolati anche i portatori di handicap visivo con cartelli in braille e relative audiodescrizioni  realizzate dal Museo Tattile Statale “Omero”.    Infine un’ulteriore possibilità è la metamorfosi dello spazio espositivo in pedagogico per esplorare il mondo poetico del talentuoso Dalla in base alle fasce d’età richiedenti  per la loro sfera d’interessi  ed approfondimento. Questo decennale s’affianca, è inutile rammemorarlo, all’iniziative programmate ad ottobre per il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, di cui parleremo criticamente a tempo debito.

Giancarlo Lungarini

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