Notice: A non well formed numeric value encountered in /web/htdocs/www.corrieredellospettacolo.net/home/wp-content/plugins/td-social-counter/shortcode/td_block_social_counter.php on line 1176

MusicArte 2022. Premio Nazionale Claudio Pelissier

Data:

Sabato 8 Ottobre 2022, alle ore 21.15, nella splendida cornice del ‘Cinema Teatro Salesiani’ di Livorno, si terrà il tanto atteso ‘Premio Nazionale Claudio Pelissier’.

Giunto ormai alla sua 14esima edizione, l’evento-memorial è una competizione rivolta a tutti gli appassionati di canto che desiderano esibirsi su un palco importante, dimostrando il loro talento e la loro passione per le canzoni, e omaggiando, con l’arte musicale, l’arte della pittura. In questo caso, quella macchiaiola, di cui, appunto, il Maestro Pelissier è stato esponente di rilievo, a livello internazionale.

Lo spettacolo sarà presentato da Daniele Pelissero, figlio del Maestro d’arte, affiancato da Corrado Passetti (musicista, cantante professionista e presentatore). Tanti gli ingredienti che renderanno la serata piacevole e che coinvolgeranno emotivamente il pubblico.

Per tutta la famiglia Pelissero, in particolare per Daniele, Alessandro e Mirco, i tre figli dell’artista prematuramente scomparso nel 2011, e per la moglie Mara, è sempre un grande privilegio dar vita ad un appuntamento così speciale, in cui arte e musica si coniugano perfettamente insieme, nel segno del ricordo. Perché la memoria, si sa, non deve esser mai tradita.

I 23 artisti in gara, provenienti da tutto il territorio nazionale, suddivisi in 2 categorie, rispettivamente ‘Categoria cover’ e ‘Categoria inediti’, saranno valutati da una giuria di qualità composta da 6 professionisti del settore musicale, radio-televisivo e giornalistico, che si esprimeranno, principalmente, sulla vocalità, sulla capacità interpretativa e sulla presenza scenica di ciascun partecipante.

Questanno, a presiedere la giuria troveremo Dario Cecconi (giornalista esperto di massmedia e direttore operativo della produzione multimediale, da sempre appassionato di musica, canzoni e televisione), già componente della giuria del Premio Nazionale Pelissier, in altre quattro passate edizioni.

Saranno premiati, con appositi trofei, il primo, il secondo e il terzo classificato delle due categorie in gara. Per ciascuna delle due categorie sarà assegnato anche l’ambito ‘Premio della critica’. Il Premio artistico, invece, in termini assoluti, sarà assegnato dall’ ‘organizzazione del Festival, al miglior artista in gara, senza distinzione di categoria.

Eccici, tutto è pronto per grandi applausi e meritati riconoscimenti.

Il ritratto di Claudio Pelissier

Nato a Pisa, ma trasferitosi sin da bambino, a Livorno, il Maestro Claudio Pelissier era un uomo umile e riservato. Definito dalla critica Il poeta emozionale’, per più di quarant’anni ha insegnato alla città labronica i segreti della pittura macchiaiola. Vincitore, nel 1968, del ‘Premio città di Parigi’, Claudio Pelissier, classe 1942, scomparso nel gennaio del 2011, per lungo tempo ha partecipato a mostre ed eventi artistici di rilievo in giro per l’Italia, in Francia e in Canada. La sua vittoria più grande resterà, per sempre, il primo posto al ‘Premio Rotonda’, vinto nel 2006 nella sua amata Livorno. A consegnargli il riconoscimento, decretato all’unanimità dalla giuria, fu Sira Borgiotti, figlia del fondatore della manifestazione livornese.

I Macchiaioli toscani

Alla base di questo movimento, che costituisce il maggior sforzo di adeguamento della tradizione italiana al rinnovamento artistico europeo, troviamo la tecnica rivoluzionaria della ‘macchia’, che si basa sui forti contrasti di ombra e luce ottenuti non solo con il disegno e il chiaroscuro ma anche con l’accostamento di toni diversi di colore. Il movimento si sviluppò prevalentemente in Toscana, tra il 1850 e il 1870, ad opera di pittori come Cristiano Banti, il livornese Serafino De Tivoli e l’unico scultore del gruppo, il fiorentino Adriano Cecioni, considerato il teorico del movimento. I macchiaioli propugnavano un antiaccademico rifiuto del disegno e della forma, in favore di una pittura che riproducesse l’impressione dal vero, come sosteneva Giovanni Fattori. Alla rivoluzione tecnica si affiancava una nuova tematica che, abbandonando la retorica dei quadri storici e mitologici, si mostrava attenta anche alla realtà sociale.

Seguici

11,409FansMi Piace

Condividi post:

spot_imgspot_img

I più letti

Potrebbero piacerti
Correlati