Cercarmi
Lasciatemi qui
lasciatemi così
mentre assopito balbetto parole
prima dell’ennessimo abbandono.
La porta sbatte. Forse è il vento, o forse
è un sogno al rovescio. Non lo so.
So solo che vorrei
un giorno senza cattive notizie,
senza dover rifare le solite valigie.
Vi prego, lasciatemi qui
davanti a questo specchio
che non sa chi sono
nessuno lo sa; ed è meglio così.
Voglio cercarmi da solo. Scavarmi dentro
fno a raggiungere l’epicentro, dove la verità
sta nel sangue, nel bambino nascosto
che ancora piange.
A mia madre
Che belle che erano le mattine
quando i tuoi occhi si aprivano dopo i miei.
Io restavo al tuo fanco a guardare come sognavi
che sai – lo facevi benissimo,
col tuo corpo pieno di terremoti
ti muovevi toccandomi – e non lo sapevi.
Ora invece non riposi mai
e ti credi una rondine, ma il tuo volo
è un disordine di ali troppo stanche
per restare ferma nel vento dei tuoi anni.
Non c’è più tempo
Non c’è più tempo per i sospiri
sospesi a mezz’aria, per le cose lasciate a metà
per cambiare idea.
La vita brucia in fretta la sua linfa
e s’indurisce la lingua
di parole che avremmo potuto dire.
Non c’è più tempo per le valigie chiuse
bene, per i compleanni
per perdere.
Bisogna imparare a bruciare
portarsi il fuoco dentro
farsi luce con le parole
la fiamma sta nel dialogo
il resto è un silenzioso reato.