Chiusura novembrina per il Teatro Boni con la danza

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Domenica 27 alle ore 17.30 “Altrove oltre il mondo” produzione Atacama (Ideazione, Coreografia, Regia, Luci : Patrizia Cavola – Ivan Truol Con : Nicholas Baffoni, Valeria Loprieno, Cristina Meloro, Camilla Perugini, Antonio Taurino Musiche Originali : Epsilon Indi Costumi : Milena Corasaniti Videocreazione : Sergio De Vito Organizzazione : Elisa Chianella Amministrazione : Letizia Coppotelli Management e Distribuzione : Theatron 2.0 Produzione : Atacama Con il contributo di : MIC Ministero della Cultura Residenza: La Scatola Dell’Arte. La produzione sottolinea come  Il progetto coreografico si interroga sullo spazio che occupa il corpo umano in un mondo che sposta sempre più il piano di azione in un “oltremondo” leggero, veloce, immateriale, una copia digitale del mondo (The Game Alessandro Baricco) Una dimensione è quella della vita reale, della presenza, dell’incontro e delle relazioni tra persone dotate di un corpo, di un peso, della capacità di entrare in contatto attraverso la fisicità, i sensi e le percezioni. L’altra dimensione è quella immateriale, possibile attraverso la condivisione digitale, la connessione virtuale. L’immagine si sostituisce al corpo. Ogni accadimento se non viene ripreso, fotografato, postato non esiste, non lascia traccia. La vita reale per “esistere” ha bisogno di essere trasportata nella copia digitale del mondo. Il riconoscimento sociale delle persone e delle loro azioni trova il suo compimento attraverso la pubblicazione di contenuti nell’ “oltremondo”. In questo scenario cosa accade all’essere umano e alle relazioni? Lo sguardo si posa sulla solitudine di un essere umano che ha spostato la sua vita sociale nei social media, ha trasformato i suoi incontri in videoconferenze e ha sostituito le sue relazioni con amicizie virtuali. L’esposizione diviene la condizione esistenziale, un’esposizione costruita, bugiarda, che si allontana dall’essere e si avvicina all’apparire. La creazione indaga sulla relazione tra i corpi dei danzatori in scena e la loro immagine proiettata attraverso l’uso di telecamere in diretta e di contributi virtuali e video. Quanto avviene sul palcoscenico unito a quanto avviene sullo schermo crea scollamento, smarrimento, mette in discussione i parametri logici. I contenuti virtuali sovrastano l’uomo in carne e ossa, il danzatore in scena, ne ribaltano l’asse, equilibri e certezze. Vuole inoltre esplorare l’utilizzo dei media interattivi in relazione al corpo e al movimento, interagendo con proiezioni, facendo delle nuove tecnologie un punto di ricerca espressiva attento all’innovazione del linguaggio. Sviluppo del primo studio Sine Tactu, la creazione esplora la complessità del vivere contemporaneo alla luce dei cambiamenti messi in atto dagli accadimenti unici e inaspettati del tempo presente che stiamo vivendo, e sull’impatto che questi hanno e avranno sulla stessa natura umana. Su come plasmeranno il nostro modo di essere nel mondo, di entrare o non entrare in relazione con gli altri esseri umani”.

Giordano Sugaroni

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