In scena dal 17 al 18 gennaio 2023 al “Teatro Michelangelo” di Modena
Il travolgente monologo è ambientato a Milano nel quartiere Lorenteggio. La scena si svolge in un appartamento delle case popolari dove il degrado e l’emarginazione fanno da padroni. In un piccolo alloggio vive una signora ottantenne. La protagonista Adriana Rastelli abita in quel piccolo appartamento dall’età di diciassette anni. Ora purtroppo questo locale dovrà essere liberato per permettere alla ditta appaltatrice di iniziare un piano di riqualificazione degli alloggi divenuti col tempo invivibili e pericolanti. Con rammarico Adriana deve raccogliere le sue povere cose e prepararsi al forzato sfratto. Quelle stanze sono state testimoni di tutta la sua esistenza. Le fatiscenti pareti hanno vissuto non solo i suoi rari momenti di felicità ma anche le tristi vicende che avrebbe voluto col tempo dimenticare. Per Adriana agni angolo è una parte del suo piccolo regno. Un regno che percorre a ritroso la sua infanzia, la guerra, i suoi primi amori, la nascita di suo figlio ed un matrimonio purtroppo finito male. Poi il terrorismo, la criminalità che infestava la periferia meneghina, la prostituzione e l’incubo della droga. Suo figlio il tanto amato Roby era caduto in preda alla droga. Adriana ancora ricorda le sue braccia martoriate dai buchi. Tra scatoloni aperti e quelli ancora da chiudere Adriana ritrova i vestiti che indossava sua madre, il pigiamino di suo figlio e il ricordo di suo padre. Nel suo triste percorso la donna rivede i suoi genitori Umberto e Maria e gli oggetti della persona più importante della sua vita, suo figlio Roberto. Roby trovato morto per overdose in una macchina è ancora un dolore difficile per una madre da superare. Le figure maschili eccetto suo figlio e quella paterna le ricorda con rammarico. Il primo amore Sergio, finito male. Alberto inaffidabile ed abbietto. Gianni incongruente e perennemente deresponsabilizzato. Tutti gli amori di Adriana sono risultati fallimentari perché nessuno di loro è riuscito a comprenderla. Ma in questo momento bisogna cercare di spegnere tutto, compreso il fuoco dei ricordi. La donna in preda alle sue tristi riflessioni deve fare presto a preparare gli scatoloni perché i tecnici dell’Azienda Lombardia Edilizia Residenziale potrebbero venire da un momento all’altro e lei deve essere pronta. Ma Adriana non si sente e non vuole sentirsi pronta ad essere trasferita in un luogo di cui neppure ricorda il nome. Allora la donna sfoga il suo rancore contro questa società senza umanità che ha fatto di lei ormai una vittima. Così tra souvenir serbati o gettati, Adriana trova il tempo di sfogare la sua rabbia contro l’extracomunitario africano che la disturba per il volume della radio troppo alta. La drammaturgia “Una vita che sto qui” è nata dalla fervente forza creativa di Roberta Skerl, ed è portata in scena da una attrice di sublime potenza emotiva. Ivana Monti con le sue non comuni doti attoriali interpreta con commozione il suo ruolo incantando il pubblico presente.
Giuliano Angeletti