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Il poliziottesco… in pillole. “Squadra volante”

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Personalmente, reputo Stelvio Massi uno dei tre migliori registi per quanto riguarda il genere poliziottesco per almeno tre motivi:
1_ il primo poliziottesco da lui girato, ed è il film di cui leggerete oggi, è un film di eccellenza assoluta
2_ ha scoperto come attore cinematografico un certo Franco Gasparri lanciandolo con la trilogia di “ Mark il poliziotto “, che fece registrare ai botteghini record di incassi
3_ ha dato un volto nuovo al Commissario per eccellenza, Maurizio Merli, rendendolo più umano, meno duro e “ cazzuto “, per dirlo alla Laura Belli

“ Squadra volante “ è un film del 1974, quindi in pienissima ondata poliziottesca e vede interpreti Tomas Milian, qui con la sua voce originale, nei panni dell’ Ispettore dell’ Interpol Tomas Ravelli, Gastone Moschin che torna dopo “ Milano calibro 9 “, a recitare nel ruolo del malavitoso, il Marsigliese, un eccellente Mario Carotenuto, che in molti di voi ricordano prima per le commedie all’ italiana e successivamente per il filone delle commedie sexy, nella parte del brigadiere Lavagni, e poi Ray Lovelock, Guido Leontini e Giuseppe Castellano che interpretano i complici del Marsigliese.
Il Marsigliese è tornato in Italia e di questo viene avvisato Tomas Ravelli che ha un terribile flash back: la moglie, con un bambino in grembo, che viene uccisa a mitragliate durante una rapina proprio dal Marsigliese e da allora Tomas Ravelli vive solo per uccidere il Marsigliese che, nel frattempo, insieme ai suoi tre complici, Rino, “ Cranio “ e Beppe, mette a segno una rapina a Pavia, rapina organizzata magistralmente in quanto riesce a far credere che si tratti di finzione scenica quando, invece, un agente, ci rimette la vita. Lavagni viene messo alle costole di Ravelli per impedirgli di commettere qualche sciocchezza, ma tempo un battito di ciglia Ravelli lo smaschererà con Lavagni che diventerà, in qualche modo, suo complice. Nel frattempo, Rino, Ray Lovelock, il “ filosofo “ della banda, durante una lite con i suoi complici viene ucciso. Il Marsigliese e gli altri due si danno alla fuga travestendosi da preti e prendendo in ostaggio una famiglia. “ Cranio “, Guido Leontini, scopre che il Marsigliese vuole far fuori lui e Beppe e prova a darsi alla fuga, ma viene crivellato di colpi dal Marsigliese. Ormai, il capo della banda, è un uomo solo in fuga; ha un appuntamento col “ Tunisino “ per poter espatriare, ma ormai il suo destino è segnato in quanto la sua posizione è stata segnalata. Nella scena finale, il Marsigliese, ormai arresosi, getta l’ arma di fronte a Ravelli ma quest’ ultimo, gettando il tuo tesserino da poliziotto, lo uccide senza pietà, compiendo così la sua vendetta. Lavagni lo intercetta mentre se ne va, lui gli dà una pacca e per l’ ultima volta si accende il suo sigaro.
Opera prima poliziottesca di Massi veramente notevole con tutti i personaggi calati perfettamente nei loro ruoli con una menzione speciale per Tomas Milian che nei panni del “ giustiziere solitario “ offre, a mio parere, il meglio di sé. Le musiche di Stelvio Cipriani sono meravigliosamente malinconiche.

Stefano Steve Bertini

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