La saga Renzi – Maiorano, come ogni scontro mitologico che si rispetti, si arricchisce di un nuovo episodio, quello del rinvio a giudizio di Alessandro Maiorano, per stalking nei confronti di Matteo Renzi, all’epoca in cui quest’ultimo era presidente del consiglio. La decisione del rinvio a giudizio è dell’8 giugno scorso e la prima udienza del processo, è fissata per il 7 novembre 2023 alle ore 9 presso il palazzo di Giustizia di Firenze. Conoscendo però Maiorano, il processo potrebbe essere più scivoloso per il suo rivale, che non per lo stesso imputato. Sui social, infatti, Maiorano ed il suo storico legale Carlo Taormina appaiono pronti a dare battaglia, in nome del diritto dovere nella trasparenza negli atti politici, che negherebbe quindi, l’ipotesi di uno stalking da parte di un cittadino in cerca di risposte a determinati comportamenti dell’uomo politico nello svolgimento delle sue funzioni.
Ma Maiorano va oltre e battagliero come sempre, annuncia testimoni importanti e veri e propri effetti speciali, nel corso del processo, tanto da dichiarare: “Per me è stata una grande fortuna questo rinvio a processo. A novembre avrò finalmente la possibilità di tirare in ballo tutte le prove, tutti i testimoni e tutto il materiale per fare valere la mia posizione contro quella dell’ex premier. Vedremo se rimarrà accusatore o se diventerà lui l’accusato!” Più prudente ed articolato, ma non meno tagliente, come nel suo stile, il commento sui social dell’avvocato Taormina, al rinvio a giudizio del suo assistito. Insomma, non resta che aspettare il 7 novembre, per vederne delle belle, sempre che lo scontro tra i due contendenti, non si arricchisca di ulteriori episodi, cosa peraltro probabile, vista la situazione in costante mutamento.
