Il 12 giugno 2023 è venuto a mancare Silvio Berlusconi, una persona forte, determinata e coraggiosa che fino all’ ultimo ha combattuto con le unghie e con i denti contro malattie importanti. La biografia di un pezzo della storia italiana moderna che con lui se ne va, potrebbe cominciare dal giorno in cui aprì il suo primo cantiere edile a Brugherio nel 1964, o quando fondò la Fininvest nel 1975 aprendosi la via di un impero televisivo e finanziario che lo rese uno degli uomini più ricchi del mondo, oppure dal giorno in cui scese in campo in politica, o la volta che con l’elicottero arrivò sul campo dell’Arena per inaugurare l’epopea del Milan, con lui vincitore di cinque Champions e otto scudetti in trentuno anni. Tanti i momenti importanti che hanno segnato la vita di un uomo che, ha dimostrato con i fatti a milioni di persone che ‘if you can dream it, you can do it’ (se puoi sognarlo, puoi farlo). Da giovanissimo iniziò a lavorare come intrattenitore e cantante sulle navi da crociera, fino a quando decise di mettersi in proprio fondando la società Cantieri Riuniti Milanesi Srl assieme al costruttore Pietro Canali. Gli venne un’idea sensazionale, quella di costruire immobili per poi rivederli al prezzo da loro prefissato, così da espandere la propria richiesta di lavoro e di investire sempre di più sulle nuove strutture.
Detta così, non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse per la giovane età del Cavaliere, e sul “modus operandi” totalmente innovativo per l’epoca. I due decisero di acquistare un terreno edificabile dal prezzo altissimo, ma il giovane ed intraprendente Berlusconi, sapeva dove trovare quei soldi. Il padre Luigi Berlusconi, era da poco diventato direttore generale della Banca Rasini, ed era quindi in grado di richiedere un mutuo di 130 milioni di lire per pagare il passaggio di proprietà del terreno per poter iniziare a costruire le case che sarebbero state successivamente vendute. Il resto è storia. Difatti, tutto quello che ha fatto, gli ha permesso di poter guadagnare il titolo di Cavaliere del lavoro conferitogli dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone nel 1977. Un sognatore ad occhi aperti e con i piedi per terra, capace di spaziare su mille argomenti e tenerli legati con un filo rosso, indipendentemente dal partito e dalle correnti politiche è stato un pezzo importante nel bene e nel male dell’ Italia ed ha lasciato orme indelebili.
Clementina Leone