Piacere mio! Protagonista la Donna al Campania Teatro Festival

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È davvero un piacere per una donna fare tutto quello che fa quotidianamente? Tutto ciò per cui la convenzione sociale ha portato il genere femminile a doversi muovere e comportare in un determinato modo semplicemente perché così gli era stato imposto? Queste sono le tematiche che in questo spettacolo si sono affrontate, quelle della donna del suo valore che con il passare del tempo, per quanto possa sembrare che si evolva, in verità stranamente resta sempre fermo e fisso. Un buco nero di strumentalizzazione che dagli anni cinquanta ad oggi per quanto si sia evoluto in realtà sembra fisso come una statua immobile, con la sola convenzione di dover sempre e comunque dover svolgere le mansioni domestiche e quella appunto convenzionale alla quale siamo abituati. Quindi sorgere spontanea la domanda, ed il chiedersi se effettivamente la donna abbia mai avuto un plus rispetto agli anni passati. Lo spettacolo fa capire che esistono svariati modi e metodi per cui c’è questa evoluzione che però non raggiunge mai il suo massimo splendore. Ferma ed immobile come il cemento uno sguardo bloccato che non fa respirare, Ed è appunto questo senso per il genere femminile di disagio, e che molte volte viene espresso come il buco nero che le risucchia che le trascina in un nero abisso dalla quale non riescono a trovare via di fuga ma al contrario esiste solo l’angoscia. Alla fine la protagonista di questa nostra storia, riesce a trovare per così dire una forma di sollievo e di piacere dettato dal suo di piacere, e non solo (scusate il gioco di parole) dare piacere, per compiacere le altre persone che provano piacere. Alla fine anziana e con i suoi anni alle spalle, riesci a liberarsi da questo peso e fardella che ha addosso, e vive serenamente la sua vita.

Emmanuele Paudice

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