Gli anni dell’abbondanza, una poesia di Francesco Vignaroli

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Gli anni dell’abbondanza

Mangiavamo allegramente la pasta

senza sapere cosa fosse il grano

E sfidavamo nudi e impertinenti il vento di marzo

e i temporali dell’estate

Coglievamo instancabili la magia del quotidiano

E ci dicevamo “C’è tempo per imparare, c’è tempo per capire”

Grati per ogni palpito, per ogni brivido

pronti a ricominciare a sognare dopo ogni delusione

Quella febbrile attesa di non-so-cosa

aveva il sapore dei più dolci tra i frutti del carnevale

e melodie mai più ascoltate

accarezzavano suadenti le morbide orecchie

Mondi lontanissimi sfilavano in parate notturne

affollando una mente che non voleva saperne di dormire,

rapita nell’estasi dell’immaginazione,

perennemente assetata di vita e di conoscenza

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