Alessandro Maiorano, il fuori legge dal cuore d’oro

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Alessandro Maiorano, il “fuori legge dal cuore d’oro”, è braccato oramai da anni dai pm, i quali nel corso degli anni non si sono certo risparmiati di fare indagini (ben 6000 pagine), con foto, video, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali per poi trovare il nulla. Su 17 perquisizioni che il “Vallanzasca di Firenze” ha subito nel corso della sua vita (ben 3 con il 41 tulps), polizia, Digos e polizia postale non hanno mai trovato nulla e qui scatta una considerazione normale e logica: Alessandro è talmente bravo a commettere reati e poi occultare le prove oppure tutto questo è frutto di pm stressati a caccia di fantasmi?. Oramai abituato a certi trattamenti al limite della persecuzione, Maiorano continua a scrivere libri, sceneggiature e fumetti. Sta completando la sua ultima opera dal titolo “Lo stalker dei potenti”, un volume che sarà una vera bomba e che vedrà la sua presentazione il giorno 23 settembre 2023 alle ore 17 presso il lussuoso Grand Hotel Villa Medici di Firenze con la presenza del suo avvocato Professore Carlo Taormina e dello scrittore fiorentino Niccolò Varini.

Forse non tutti sanno e conoscono altri aspetti del Bandito di Firenze, quello di essere una persona generosa e altruista, la quale nel corso degli anni, ha mantenuto una promessa fatta al Santo Padre Benedetto XVI. Per esempio, si è personalmente interessato della piccola Beatrice Naso, la bimba di pietra, ed è solo grazie a lui se la piccola e la sua famiglia sono stati ricevuti da Papa Francesco. Alessandro è anche intervenuto in favore di tanti anziani che rubavano per fame nei supermercati e il biondo fiorentino ha fatto in modo che non finissero alla sbarra. Ancora, forse non tutti sanno di quando molti anni fa, a Venezia, Alessandro, sentendo le urla di una ragazza chiusa dentro una calla da ben dieci uomini, a sprezzo del pericolo e della sua incolumità, li affrontò tutti, facendo scudo alla turista con il suo corpo e con un remo di una gondola, salvando letteralmente la donna da una sorte poco piacevole, che poteva trasformarsi in vera violenza personale.
Sono molti i gesti di grande solidarietà che l’uomo, considerato a torto da varie procure pericoloso e talmente letale da mandarlo in pensione anticipata da Palazzo Vecchio con un decreto che mai si era visto nella amministrazione pubblica.
Alessandro Maiorano ha trasformato la sua rabbia non in atti violenti ma in libri, fumetti e ora film, deludendo certamente certi magistrati i quali si dovranno rassegnare a non avere Maiorano nelle patrie galere ma su riviste e articoli di giornali, visto che se oggi il biondo fiorentino è diventato famoso lo deve al suo “Amico” Matteo Renzi e ai pm della procura della Repubblica di Firenze.

Giorgio Bosi

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