Clitemnestra – Il processo

Data:

In scena il 29 agosto 2023 in Villa Guerrazzi a La Cinquantina di Cecina per il Festival Internazionale di Volterra, Teatro Romano

La figura di Clitemnestra è ancorata all’immaginario collettivo tramandato da Omero, Eschilo ed Euripide. Tutti gli autori hanno descritto come questa regina come una donna che accecata dal rancore e dalle proprie passioni uccide il marito Agamennone al ritorno della guerra di Troia. Tutti i narratori sembrano però dimenticare che Clitemnestra fu vittima di atroci brutalità, ed obbligata a divenire moglie dell’assassino di suo marito e di suo figlio.

 

“Il destino di Clitemnestra, figlia di Leda e Tindareo, era segnato fin dalla nascita da una maledizione di Afrodite che l’aveva condannata, assieme alla sorella Elena, ad essere adultera. La giovane Clitemnestra fu data in sposa al re di Pisa, città del Peloponneso, Tantalo, e da lui ebbe anche un bambino. A questo punto le vicende umane di Clitemnestra ed Agamennone si incrociano. Agamennone, re di Micene, mosse guerra a Pisa: la conquistò e uccise Tantalo. Ma la sua ira non si fermò qui, prese il bambino che Clitemnestra stringeva al seno, e lo scagliò contro una roccia, uccidendolo. Clitemnestra fu dunque vittima di una delle più turpi violenze, e costretta a divenire moglie dell’assassino di suo marito e di suo figlio. Da Agamennone ebbe quattro figli: Ifigenia, (significa “nata da violenza”.) che fu la sua Ἰφιγένεια sola consolazione, Crisotemi, Elettra e Oreste. Ma la vicenda si complica ulteriormente. Dopo il rapimento di Elena, quando i principi dell’Ellade si riunirono nel porto di Aulide per salpare alla volta di Troia e dare inizio alla guerra, il vento non si alzava costringendo la flotta a restare ancorata nel porto. Agamennone decise di sacrificare sua figlia Ifigenia. Malgrado le suppliche di Ifigenia e quelle di Clitemnestra, la ragazza venne sacrificata. All’interno di questo mito, la figura centrale, Clitemnestra, compie una progressiva trasformazione: da vittima della violenza di Agamennone, a giustiziere e carnefice dei torti subiti. Nasce come “vittima” che subisce, per la morte del marito Tantalo e del figlioletto, poi l’inganno e successivamente l’uccisione dell’amata Ifigenia, subisce il tradimento con la “preda di guerra” Cassandra. Motivi per odiare ne aveva , e Il dolore per la perdita dei figli diventa un tormento insopportabile e la mente trasforma il dolore in un odio feroce, senza limiti. Prima il tradimento con Egisto ,poi l’istinto omicida prende il sopravvento sulla ragione. Non le basta la morte del marito, la sua furia si scarica anche verso l’incolpevole Cassandra e sui gemelli avuti, cerca di uccidere anche il figlio, ma Oreste viene salvato dalla sorella Elettra e condotto in Focide.”

 

Clitemnestra è una donna disperata. Il suo non è un matrimonio d’amore ma solo una bieca imposizione. In passato la giovane subisce  la peggiore violenza che una donna possa sopportare. La regina è spettatrice dell’assassinio dei suoi figli. Clitemnestra è costretta da Agamennone ad assistere in prima persona ai loro gemiti di morte. Nessuno si è permesso di difenderla. La regina è sola nel suo sconforto. Clitemnestra allora arrivata al massimo della sua sopportazione decide di non subire più e con il suo giovane amante Egisto si fa giustizia da sola. I due uccidono Agamennone e la sua giovane preda di guerra Cassandra.  La drammaturga Alma Daddario nella sua versione del processo raccoglie tutte le voci dei protagonisti della tragedia che intervengono ad avallare una sentenza già emessa. Clitemnestra stessa non cerca l’assoluzione per il suo atto che però giustifica raccontando per filo e per segno tutte le violenze che ha subito durante la sua vita.

 

 

La Drammaturga Alma Daddario dice:

 

“Straordinaria l’attualità di questa vicenda, Clitemnestra vittima di stupro, è costretta a sposare il suo violentatore, una vicenda lontana nel tempo, eppure se pensiamo che questa era la sorte delle ragazze violentate o rapite anche da noi sino a pochi decenni fa, alcune anche vittime del famigerato delitto d’onore, non si può non riflettere sulla drammatica attualità di questa vicenda. Nella mia storia Clitennestra denuncia l’ottusa arretratezza di una società patriarcale che relega la donna a passivo oggetto di scambio, contesa e bottino. Sono passati millenni, ma pare che il mito abbia scritto il nostro presente, oltre ad aver raccontato il passato”.

 

Il regista Sebastiano Tringali dice:

 

“Clitennestra è un campione dell’umanità femminile abusata e vessata, inseguita dalle Erinni, che nello spettacolo evocano sogni e fantasmi che la avvolgono nel vortice della danza, mentre lei racconta della sua solitudine, e dà voce ai carnefici e alle vittime della storia. Tutti i personaggi sono in lei, ma nessuno coglie la sua accorata invocazione: ascoltate le donne…”.

In scena  teatro e danza e musica miticamente si fondono. Ottima la direzione di Sebastiano Tringali. Valeria Contadino con le sue non comuni doti attoriali interpreta con assoluta padronanza tutte le anime della tragedia: Clitemnestra, Agamennone, Cassandra, Oreste ed Elettra. Al suo fianco i danzatori Carlotta Bruni, Luca Piomponi, Matteo Gentiluomo, Rosa Merlino, Paola Sayeste Agul Saribas creano coinvolgenti atmosfere.

 

Giuliano Angeletti

 

ClitemnestraIl processo
Produzione Cdl e MDA Danza
Testo di Alma Daddario
Regia di Sebastiano Tringali
Con Valeria Contadino, Carlotta Bruni,
Matteo Gentiluomo, Rosa Merlino,
Luca Piomponi, Paola Saribas

 

 

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