Il kit da baseball? Reato di arma atta ad offendere

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Aprile 2020 – Il procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli ordina verso Alessandro Maiorano alcune perquisizioni. La Digos e la polizia postale di Firenze si recano verso l’abitazione dell’uomo considerato un soggetto ad alto tasso criminale, ma purtroppo per Tescaroli l’esito non è quello sperato. Nulla, non viene trovato nulla. Ma la Digos non si arrende e perquisisce anche la vettura di Alessandro Maiorano. Dietro, sul sedile posteriore, viene notato un kit giocattolo da baseball che il Maiorano aveva comprato in un negozio in centro a Firenze. L’ intento di Maiorano? Usare quel kit da bambino per far giocare il cane in giardino.
Purtroppo quando la polizia si trova di fronte Alessandro Maiorano misteriosamente impazzisce, come mossa chissà da quale fuoco che arde dentro sia ai pm sia ai poliziotti.
Un solerte agente arriva a prendere il metro e misurare la “pericolosa mazza” ( giocattolo) che era dentro la busta di plastica con la didascalia “giocattolo”.
Secondo la Digos quello non è un gioco ma un oggetto atto ad offendere e Maiorano, nonostante facesse presente alla polizia che il kit da baseball lo aveva comprato in un regolare negozio di giocattoli, è stato denunciato per porto illegale di arma atta ad offendere.
Ma la spy story non è finita. La Procura della Repubblica indaga Maiorano per il presunto reato dell’articolo 4 della legge 110/1975 e invia gli atti al legale storico di Alessandro Maiorano, il professore Carlo Taormina di Roma. Ma anche qui succede che gli atti sono mandati al Carlo Taormina Sbagliato, omonimo del più famoso penalista, il quale rifiuta gli atti del suo non assistito Alessandro Maiorano.
Il tutto ritorna alla Procura di Prato e non Firenze, la quale, non sapendo più che pesci prendere, incarica un avvocato di ufficio del foro di Prato che avvisa Maiorano di tutta la questione.
Oggi a Prato si è svolta l’udienza che vede il fascicolo ripartire da zero con un unico e logico risultato: archiviazione. Ora però la domanda nasce logica: era indispensabile tutto questo dispiego di polizia per un kit giocattolo da baseball? No, non ci sembra normale tutto questo. A noi pare che a monte ci potrebbe essere la volontà di perseguire ingiustamente una persona la quale ha l’unica colpa chiamarsi Alessandro Maiorano.
Raggiunto al telefono lo stesso ci lascia una breve dichiarazione: “Tescaroli? Chi, colui che chattava e chiedeva favori ad un signore di nome Luca Palamara? Però sul procuratore ha mai fatto un indagine su tutto il materiale datogli e sequestratomi su una presunta tangente da 40 milioni di € gestita secondo l’ingegnere Alessandro Marini da Renzi, Carrai e Del Rio? Non mi sembra che la procura di Genova si sia mossa vero o che lui stesso abbia mai aperto un fascicolo. Come lo abbiamo saputo? Il giorno in cui davanti al Gup del tribunale di Firenze Angelo Pezzuti è emerso tutto questo, ma sul sottoscritto Alessandro Maiorano non si risparmiano mai.”

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