Elena Fata Livia: “Vi svelo i segreti della pole dance”

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“Nella vita posso dire con orgoglio che finalmente faccio ciò che ho sempre desiderato: la maestra di danza, anzi, di Pole Dance”. Si racconta così Elena Fata Livia, splendida 38enne di origini calabresi ma ormai stabilmente trasferitasi in quel di Rieti. Ballerina, atleta, performer, un concentrato di femminilità e sensualità che si associa a… una laurea conseguita col massimo dei voti in Lingue e Culture Straniere.

Come nasce la tua avventura nel mondo della Pole Dance?

Mi sono appassionata alla pole dance nel 2017 e ricordo solo la curiosità impellente di provare questa nuova disciplina! In quel periodo ero già ballerina di danza orientale professionista, ma, per quanto amassi quella danza, sentivo dentro di me di non essere nata per lei e, forse per questo, ero ancora alla ricerca di qualcosa che potesse accogliermi senza riserve. Da allora ho capito che la pole dance era la mia strada.

Dove ti ha condotto questa strada?

Alla scoperta della vera anima artistica di Elena, facendomi crescere come ballerina, performer, ma anche come donna. Coniugando tre aspetti che ho da sempre sentito miei, ovvero forza, flessibilità e danza. La pole dance ha sviluppato la mia quintessenza artistica, concedendomi anche di incanalare la mia forte femminilità in un modo che mi dà i brividi tutt’oggi. Questo mi ha resa più sicura, consapevole e fiera e tutto ciò è ormai palpabile anche nella mia vita quotidiana.

Il legame con la Pole Dance è diventato anche… competitivo!

Con la Pole dance ho avvertito completa affinità già dopo la prima lezione. Ho iniziato a studiare questa disciplina a Palermo, e dopo pochi mesi ho anche affrontato la mia prima competizione, nonostante un piccolo infortunio il giorno prima di partire. A quei tempi studiavo la versione classica della pole dance, ma non era ancora quello che veramente mi avrebbe rapito: l’exotic pole dance. Quando mi sono trasferita a Roma, una delle prime cose che ho fatto è stata proprio quella di cercare un corso di exotic! Ho trovato l’Upsidedown Pole Dance di Letizia Saquella e mi sono innamorata della scuola, ma soprattutto di lei, un’icona del mondo dell’exotic pole. Ancora oggi è la mia coach, che stimo, anzi, che amo profondamente.

Ed è così che sono arrivate… le prime sfide da affrontare!

Ho partecipato alla mia prima competizione in questo settore classificandomi seconda nel 2019! Nel frattempo sono diventata mamma e mi sono fermata per un anno e mezzo circa, ma poi sono tornata più forte di prima. Ai tempi, ancora non lavoravo come maestra, per farlo ho preso un attestato riconosciuto in tutto il tutto il mondo. Nel frattempo avevo cominciato a studiare flessibilità con la coach Karlotta Smirnov con risultati straordinari, tanto che ho deciso di seguire il corso per istruttori di Methodical Bendability, che è il metodo certificato di questa mia super insegnante. A breve darò l’esame per fornire alle mie allieve anche questa preparazione atletica fondamentale, a mio avviso, per progredire nella pole. Nel frattempo, nel 2022, ho anche partecipato ad altre competizioni del mondo dell’exotic classificandomi prima in una e terza in un’altra. Sono convinta che una maestra non debba mai smettere di essere prima di tutto un’allieva e una ballerina, senza mai smettere di studiare. Questo sia per il bene personale che per quello delle allieve.

Cos’è per te, oggi, la Pole Dance?

La pole dance per me è vita. Non potrei più vivere senza e credo che questo sia chiarissimo per chi mi conosce. Mi ha dato la possibilità di esprimere tutta me stessa e tutto ciò che amo. Mi sprona a migliorarmi e a diventare sempre più forte, più flessibile, più sinuosa e creativa. Come ho già detto, mi fornisce un modo di incanalare la mia femminilità che spesso non potrebbe essere sfogata nella vita di tutti i giorni. Per questo mi scarica, mi ricarica e mi fornisce linfa vitale.

Perché le altre donne dovrebbero avvicinarsi a questa disciplina?

Sono convinta che ci sono le donne che sono attratte dalla pole e… chi mente! Veramente la pole dance è per tutti, per ogni età e con qualsiasi condizione fisica! Sono fermamente convinta che, abbandonando i cliché e i pregiudizi, personali e altrui, tutti dovrebbero provarla! Sono incredibili i risvolti fisici e psicologici per chi la pratica: basta solo concederle di entrare nella nostra vita e lasciarle compiere la magia! Sono molto curiosa di continuare a esplorare le infinite declinazioni di questa arte e penso che la spinta a migliorarmi sempre non si esaurirà mai! Inoltre mio figlio e mio marito sono i miei primi supporter e questo per me vuol dire tantissimo.

Visto da dentro, com’è il mondo dello spettacolo e delle luci accese sul palco?

Il mondo dello spettacolo è quello al quale da sempre penso di appartenere, in un modo o nell’altro. Mi affascina, ma in esso vedo anche tante ombre che non mi hanno mai portata a desiderare più di quello che ho già. Piccole curiosità: ho partecipato a svariati concorsi di bellezza, aggiudicandomi anche qualche titolo, e sono anche stata finalista per il programma Donnavventura, che mi avrebbe fatto davvero piacere realizzare fino in fondo. Ho anche avuto la passione del cosplay e, alla tenera età di 19 anni, ho vinto al World Cosplay Summit in Giappone insieme a mia sorella e altre due ragazze, sfidando tantissime diverse nazionalità: è stata un’esperienza incredibile! Tornando a noi, quando parliamo di luci accese sul palco, beh… penso che quella sia la mia seconda casa: adoro la sensazione che mi da lo stage e esibirmi dal vivo non mi ha mai messo ansia, bensì adrenalina allo stato puro! Chi non l’ha provato non potrà mai capire le vibes che il palco ti infonde fin dentro le vene! Assurdo!

Come ti piace essere nel tuo quotidiano?

Ebbene sì: credo davvero che l ’esibizionismo sia nel mio dna, ma non lo vedo come un difetto, anzi! Fa solo parte di me. Amo il mio stile, so che può essere molto riconoscibile, e ne vado fiera! Non ho mai fatto il paragone fra me e le altre ragazze: credo che questo comportamento sia l’antidonna, e non mi appartiene, in alcun modo, la competitività femminile.

Che rapporto hai col mondo dei social?

Amo i social, sia per la valenza personale che attribuisco loro, ma anche perché trovo in essi innumerevoli fonti di ispirazione e materiale di studio per la mia professione. Non mi reputo un’influencer, perché credo che loro creino contenuti che possono condizionare il gusto o il giudizio altrui; i miei contenuti sono volti solo a condividere la mia danza, la mia arte, e anche a far conoscere di più il mio mondo, la pole dance, cercando di normalizzarne il messaggio, l’immagine e il contenuto. Mi seguite già vero? Se così non fosse, sotto trovate i miei riferimenti!

Che immagine vuoi veicolare attraverso i social?

Vorrei far trasparire l’immagine di una donna forte, indipendente e libera, in grado di incanalare la sua femminilità nel modo più sano che possa esistere: lo sport e la danza. Mi piace molto quando questa immagine viene presa per quello che realmente è, creando ispirazione, curiosità e anche ammirazione. Non mi piace affatto quando leggo ignoranza, invidia e maschilismo, non solo da parte degli uomini.  Mi infastidiscono le offese e gli attacchi gratuiti.

Che progetti hai per il tuo futuro?

Di progetti ne ho tanti, lavorativamente parlando: vorrei progredire nell’insegnamento e avere molte, moltissime allieve! Voglio continuare con la mia formazione e a partecipare a molteplici competizioni di exotic pole dance. Mi piacerebbe cominciare a dare workshop in Italia e, perché no, anche all’estero. Il progetto più bello è quello di aprire una mia accademia di pole dance: uso il termine accademia perché vorrei strutturarla come una piccola università di questa fantastica disciplina aerea, con tutte le materie e gli stili, ovviamente avvalendomi di altri insegnanti oltre me. Chissà magari me la regalerò per i miei 40 anni!

Luca Fina

 

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Web: www.elenapoledance.com

 

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