Clitennestra, da “La casa dei nomi” di Colm Tóibín

Data:

 

In scena dal 6 al 10 dicembre 2023 al “Teatro Gustavo Modena” di Genova

La nuova Clitennestra tratta dall’ l’Orestea di Eschilo è nata da una costola di La Casa dei nomi di Colm Tóibín. La messa in scena è una  Produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Campania Teatro Festival – Fondazione Campania dei Festival. Il drammaturgo Colm Tóibín ribalta  il modello del mito che coinvolge la moglie di Agamennone ed in seguito sua assassina. Omero paragona la regina di Micene ad una cagna e ad una vipera. Eschilo nella sua  tragedia la vede come una donna scellerata ed infedele. Una criminale che con il suo complice ed amante Egisto inganna ed uccide il marito e la sua schiava, la principessa troiana Cassandra. Eschilo condanna senza attenuanti Clitennestra senza concedere a lei nessuna scusante. La regina è invece una donna che nel periodo in cui il marito era impegnato in guerra, per anni da sola ha governato Micene con autorevolezza e saggezza. Ma ora al ritorno di Agamennone, dalla guerra di Troia, la donna non riesce più a tollerare le violenze che nell’arco della sua vita ha subito a causa del suo consorte. La sua vendetta nei confronti del marito è pari in ferocia ai torti che ha subito. In lei permane ancora la rabbia ed il rancore per l’inganno nei suoi confronti ordito da Agamennone che aveva per scopo il sacrificio della sua bellissima figlia Ifigenia. La giovane figlia della regina è stata sacrificata agli dèi per consentire alle navi Achee di avere i venti favorevoli per fare rotta verso Troia.

Colm Tóibín scrive:

“La vicenda di Agamennone, Clitennestra e dei loro figli Ifigenia, Elettra e Oreste ci perseguita per il modo in cui dimostra che la violenza genera altra violenza” (…) “Una volta che ho iniziato a immaginare di nuovo la storia di come Clitennestra fu ingannata dal marito Agamennone, che le disse che la loro figlia Ifigenia avrebbe dovuto sposarsi, quando in realtà era destinata ad essere sacrificata, non è risultato difficile immaginare la rabbia della donna”. (…) “Queste storie sono molto potenti, e viscerali. Hanno a che fare con i conflitti all’interno della famiglia… A me interessava prendere la storia cruda e inserirla in un contesto formale nuovo: quello del romanzo psicologico”.

Il regista Roberto Andò dice:

“Se Clitennestra ci è stata tramandata – scrive il regista Roberto Andò – come un personaggio tragico essenzialmente negativo, qui finalmente si trovano dispiegate le sue ragioni umane. Ed è ciò che mi ha attratto di questo testo». (…) “Tóibín non dà giudizi – spiega Andò – accoglie la potenza emotiva di questo personaggio e ne esplora le azioni confrontandole con le parole che adopera per far luce nel buio della sua interiorità danneggiata. Ne nasce un teatro di ombre, di voci, di fantasmi, che si muove dentro e fuori: dentro tra i labirinti della mente, fuori in un luogo senza tempo dove vivi e morti dialogano senza requie”.

Lo spettacolo è magistralmente diretto da un maestro di regia come Roberto Andò. Al suo fianco una mattatrice come Isabella Ragonese interpreta il non facile ruolo di Clitennestra. Ivan Alovisio dà vita ad un perfetto Agamennone. Con loro: Arianna Becheroni, Denis Fasolo, Katia Gargano, Federico Lima Roque, Cristina Parku ed Anita Serafini, formano un cast stellare che con le loro doti attoriali sublimano una rappresentazione sicuramente da non perdere.

Giuliano Angeletti

 

 

CLITENNESTRA
Produzione
Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Campania Teatro Festival – Fondazione Campania dei Festival
Adattamento e regia
Roberto Andò
Interpreti
Isabella Ragonese, Ivan Alovisio, Arianna Becheroni, Denis Fasolo, Katia Gargano, Federico Lima Roque, Cristina Parku, Anita Serafini
coro Luca De Santis, Eleonora Fardella, Sara Lupoli, Paolo Rosini, Antonio Turco
Scene e luci
Gianni Carluccio
Costumi
Daniela Cernigliaro
Musiche e direzione del coro
Pasquale Scialò
Suono
Hubert Westkemper
Coreografie
Luna Cenere
Trucco
Vincenzo Cucchiara

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