Intervista a REDIEGO: visioni e aspettative per la sua musica pop

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Protagonista della chiacchierata di oggi è il giovane artista romano REDIEGO (nome d’arte di Diego Formoso). Da poco ventitreenne, REDIEGO è spigliato, sicuro di sé e della scelta che ha compiuto, quella della musica. Proiettato nell’alternative pop, REDIEGO ha cavalcato l’onda di Sanremo Giovani nel 2021, posizionandosi tra i 46 finalisti. Il risultato incoraggiante si è successivamente concretizzato nella produzione di un singolo NEI TUOI OCCHI e attualmente, è impegnato nella realizzazione di un secondo singolo, prossimo all’uscita, sul quale lavora nella meravigliosa cornice egiziana di Marsa Alam, tra l’altro ospite di alcuni villaggi che gli danno la possibilità di esibirsi e di ‘svezzarsi’ come performer.

Solare e sbarazzino, con la mano che accarezza il suo ciuffo chiaro scomposto e ribelle, Diego ci racconta del suo amore per la musica, con la leggerezza della sua giovane età ma con la determinazione di chi ha già tracciato le coordinate del suo destino.

Dallo studio del pianoforte all’alternative pop: non è un salto un po’ lungo?

Credo che ogni musicista abbia iniziato con uno strumento affine al classico, dal pianoforte alla chitarra. Sono le basi poi l’esperienza determina il resto. A casa si ascoltava tanta musica, dalle canzoncine dell’asilo passando per i musical e Michael Jackson. Quando hai queste possibilità non è difficile sviluppare un senso critico e il gusto di un genere piuttosto che un altro. L’amore per la musica è l’anima, la scelta di un genere che ti rappresenta è la personalità. Mi ritrovo nell’alternative pop, mi veste bene e mi fa sentire a mio agio.

Studiare il pianoforte è stata una tua scelta?

Si, per quanto da piccoli è una inclinazione condizionata. Respirare musica in casa è sicuramente stata la leva che ha innescato la miccia della passione.

Dal pianoforte sei passato al canto

Lo studio dello strumento, il solfeggio sono stati determinanti ma a un certo punto mi mancava qualcosa. Mi piaceva cantare e ho approfondito la tecnica.

Hai acquisito metodi, routine, abitudini?

Non ho ‘rituali’ speciali, sicuramente curo il corpo e l’alimentazione per mantenermi allenato e in salute. La voce la curo particolarmente. Per quanto riguarda la scrittura delle canzoni, seguo gli stati emotivi, elaboro le esperienze e quelle più intense diventano testi.

Per intensità intendi stati d’animo di tristezza e sofferenza?

Intendo necessità di comunicare, urgenza. Certo, i momenti più difficoltosi sono quelli più fecondi, il bisogno ispira ma anche dalla felicità possono nascere dei gioielli artistici.

Di quali bisogni parli, materiali o interiori?

Materiali, interiori o entrambi. Ognuno di noi ha esigenze, aspirazioni, tutte lecite purché siano autentiche.

Parliamo della tua musica, intanto sappiamo che hai un singolo in attivo nelle tue produzioni

Sì, Nei tuoi occhi è disponibile all’ascolto sulle piattaforme musicali, il video è visibile su YouTube. È uscito qualche mese fa dopo un periodo di riflessione e gestazione. Nel 2021 sono stato uno dei 46 finalisti di Sanremo Giovani, un’esperienza che fa riflettere. Arrivare a quel traguardo mi ha dato la consapevolezza di poter avere delle possibilità, di voler vivere di musica era già stato delineato come sogno, capire di poterlo realizzare mi ha stimolato ancora di più. Attualmente sto lavorando a un secondo singolo che uscirà nei prossimi mesi.

Il tuo alternative pop ha contaminazioni?

Sì, attingo anche al Soul e R&B. La mia cifra stilistica punta all’eleganza, non amo la volgarità nei testi.

Hai un artista preferito?

Sì, The Weekend. Amo tutto, musica, testi, l’immagine.

Tra gli artisti italiani?

Marco Mengoni, mi piacerebbe molto duettare con lui un giorno.

Quali risultati ti aspetti dalle tue canzoni?

Che mi facciano vivere la musica come io desidero. Il mercato musicale è competitivo e pieno di talenti, mi metto costantemente alla prova nei villaggi turistici che mi ospitano molti mesi l’anno. Ho questa fortuna e salire sul palco di un villaggio turistico, di fronte a persone di tutte le età e nazionalità, è una palestra incredibile. In quel contesto non solo supero insicurezze e paure, ho modo anche di valutare l’indice di gradimento dei miei pezzi.

Il clima internazionale che respiri nelle esibizioni ti fa venire voglia di diventare famoso all’estero?

Indubbiamente sarebbe una bella esperienza, chissà. Intanto vediamo cosa succede in Italia, a casa mia.

Sei legato all’Italia?

Molto, per quanto non mi piaccia quello che sta succedendo; troppa violenza, caos. Io vivo a Roma e quando rientro dopo mesi di villaggio mi sento spaesato. Il villaggio turistico è un’isola felice, cambiare totalmente ambiente nei primi giorni è traumatico, anche se sto tornando a casa.

Ma hai amici ad accoglierti?

Si ho amici e molti conoscenti ma non è questo. Dal sole, il mare ti immergi nel traffico e nello smog, per quanto gli affetti siano presenti il passaggio lo senti. C’è anche un cambio di abitudini, interessi.

I tuoi amici sono musicisti?

No, non lo sono ma cambierebbe poco.

Per quale motivo?

Le cose che facciamo insieme non prevedono i discorsi musicali e vorrei che fosse così anche con addetti ai lavori. Mi piace parlare di tutto, fare le cose che fanno i ragazzi della mia età. Quando voglio scrivere mi ritaglio lo spazio che mi necessita e quando voglio stare in silenzio per pensare, mi siedo e guardo la televisione.

Tornerai presto in Italia?

Tornerò in Italia dopo le feste natalizie, le passerò con i miei genitori e mi esibirò. Voglio chiudere l’anno in bellezza prima di far uscire il nuovo singolo.

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