A Vita è na granda risata al teatro Gloria di Pomigliano d’Arco

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“A vita è na granda risata” è uno spettacolo teatrale in tre atti che è andato in scena il 17/12/2023 al teatro Gloria di Pomigliano d’Arco. L’opera è stata diretta dal direttore artistico Alfonso Pannella che si è anche prestato come attore nella parte del protagonista. In linea generale lo spettacolo ricorda molto le opere di Edoardo De Filippo e ci sono molti omaggi, citazioni e rimandi, per chi conosce bene i capolavori di De Filippo tenderà a conoscere a memoria qualche parte dei monologhi o discorsiva dello spettacolo. L’opera presenta la stessa cadenza piacevole di una commedia (anche se risulterà in più punti una tragedia) nonostante sia abbastanza lunga (sulle 4 ore incluse le pause tra un atto e l’altro), risulta un po’ lenta e pedante durante i monologhi, nonostante la bellezza delle parole e la bravura degli artisti. Questo risulta a oggi l’ultimo spettacolo da attore del direttore Pannella, come lui stesso ha spiegato al pubblico durante i ringraziamenti a fine spettacolo. Con l’ultima serata da attore di Pannella, abbiamo un ritorno da attore di Emmanuele Paudice (pluri laureato, attore, regista e scrittore) che dopo 5 anni di assenza dai palchi ritorna nelle vesti di Francesco, grande sciupafemmine sotto copertura. Tutto il cast si è presentato come un gruppo eterogeneo, anche se l’età media era comunque bassa.

Lo spettacolo si presenta agli occhi dello spettatore come un progetto giovane che riprende i classici, sperimentando e contribuendo con le doti personali e soggettive di ogni attore. La storia parla delle vicende di una famiglia numerosa e amorevole che si ritrova a vivere senza i genitori ma può contare sulla presenza di alcuni personaggi che risulteranno capisaldi, a cui nessun membro vorrà rinunciare. Come in tutte le famiglie durante lo spettacolo si toccheranno varie tematiche contemporanee dove si darà voce alle linee di pensiero che avranno la forma del personaggio che ne parlerà nel momento. In linea generale gli attori tutti risultavano adatti nei panni dei personaggi interpretati, un lavoro successivo andrebbe fatto sulla qualità vocale e articolazione di alcuni attori. Altra cosa da migliorare potrebbe essere un uso più consapevole delle luci rispetto all’andamento della storia. Lo spettacolo ha coinvolto da subito tutto il pubblico, con personaggi che esistono nella vita del collettivo e che evocano un senso di nostalgia, fastidio o amore verso determinate figure cliché. La scenografia semplice ha perfettamente svolto il suo ruolo e era adeguata. I costumi di scena erano verosimili rispetto ai personaggi, qualcuno più di altri (vedi il personaggio di Remigio). Personalmente consiglio la visione dello spettacolo, anche a un pubblico principiante, è sicuramente una tragicommedia adatta a tutta la famiglia, facile da seguire e da guardare, nonché emozionante. Speriamo che quest’opera continui a salpare i palcoscenici, non solo quello del Gloria.

Carmela Raucci

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