“Sul fondo” è il titolo dell’ultimo singolo di WMS

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Sonorità elettroniche che catturano al primo ascolto e che si interfacciano perfettamente con l’attuale panorama musicale, dove il contesto cantautoriale, emerge in uno sfondo indie pop, con suoni che si dirigono in maniera evidente verso l’elettronica e dove la sperimentazione permette momenti davvero originali e al passo con i tempi.
“Sul fondo “ è il nuovo singolo di WMS, nome d’arte di Lorenzo Maolucci, giovanissimo artista nato in provincia di Napoli nel 2005. WMS Produce i suoi primi beat fin da piccolo e, dopo aver collaborato con artisti emergenti, scrive i suoi brani e inizia il suo percorso da artista a 16 anni. Firma con l’Etichetta Discografica PMS Studio, con la quale pubblica il suo primo singolo “Sogno” iniziando a collaborare con Raffaele Montanari, con il quale produce anche il nuovo inedito “Sul fondo”.
“Sul fondo” è un pezzo fresco dove il sound elettronico-pop leggero si contrappone al testo creando un contrasto tra scrittura e composizione che impreziosisce ancora di più il senso del brano e dando a quest’ultimo il senso della speranza che vuole emerge dalla sensazione di sofferenza descritta .
“Ho scavato a fondo per trovarmi solo al mondo…” canta Lorenzo nell’inciso del brano, proiettando fuori di sé un pensiero forte e al contempo un dolore che si acuisce, meditando su quanto a volte sia indispensabile il non aspettarsi niente dagli altri, un’abitudine che se da una parte porta ad una sorta di indifferenza, dall’altra parte può aiutarci a non masticare troppa rabbia e illusione dentro di noi.
In meno di tre minuti Lorenzo concentra tutto un flusso di pensiero e, tale immediatezza diventa ancora di più dirompente se pensiamo a quanto corre il tempo e a quanto poco spazio hanno le persone oggi per riflettere. Occorreva quindi, per poter arrivare, sintetizzare al massimo i pensieri, ed ecco qui, un brano breve ma più che mai pregno di spunti, di aneddoti da argomentare nel momento in cui, tale significato, come in questo caso, arriva diretto, chiaro, senza bisogno di essere interpretato, ma solo con l’idea di farsi ascoltare.
Di questi tempi ricchi di musica infatti, non sempre si hanno di fronte brani di qualità, sia per quanto riguarda la musica che per il testo; spesso e volentieri un testo minimale viene è incastrato su una linea melodica il cui obiettivo è soltanto quello di avere presa immediata, ma dove poco interessa che duri nel tempo, perché la musica corre… cambia… cambiano le esigenze, e quindi c’è bisogno di dinamicità nel mercato discografico. Rimanere è una rarità quindi occorre sapere cogliere sul momento l’occasione. Tuttavia siamo di fronte ad un momento storico dove tutto ciò, limita in maniera netta la qualità del prodotto finale, dove quello che ne risente di più solitamente è il testo: le parole diventano un mero contenuto riempitivo e il significato spesso si perde, cosicché, si crea una sorta di circolo vizioso, dove al mancato approccio riflessivo delle persone, ad una mancata volontà di soffermarsi nel senso ultimo di un pensiero, l’artista stesso non sente il bisogno di dare importanza a quell’aspetto. Fortunatamente però, c’è chi non può esimersi da un’urgenza espressiva, derivata soprattutto dalla sensibilità con la quale l’anima artistica si affaccia al mondo, alle cose, alla natura e all’essenza dell’arte, ritrovando in quest’ultima, un canale comunicativo. Questo è il senso della musica per WMS, ovvero scrivere, comporre in virtù di un messaggio da comunicare, un messaggio che abbia un senso anche e soprattutto per chi ascolta, quindi ecco la necessità di essere diretto, trasparente, di utilizzare parole semplici e di veicolare il messaggio in maniera semplice. La scrittura di WMS, lungi dall’essere criptica ed ermetica, è una scrittura che insegue il flusso di pensiero, così come scaturisce nella mente, in modo libero ma non per questo disordinato, in quanto quello che viene riversato attraverso le parole, viene filtrato dal bisogno di essere pienamente e subitamente comprensibile da chi è dall’altra parte. Un canale comunicativo che dunque tenga, nell’uso delle parole, conto anche dell’interlocutore: un vero e proprio dialogo con l’ascoltatore che, grazie al talento di questo giovanissimo artista, non rimangono indecifrate all’interno di un brano o circoscritte per una nicchia di persone. La musica di WMS vuole e intende essere alla portata di tutti per poter essere fruita e compresa dalla maggioranza. Questo perché, in particolare in questo suo ultimo pezzo, il contenuto del testo viene ad essere uno spazio condivisibile dall’ascoltatore, che come l’autore, può sperimentare questa sensazione di solitudine, di isolamento interiore… Una sensazione molto sentita dal protagonista del brano che comunica tale disagio in maniera molto diretta, permettendo una completa immedesimazione.
“Sul fondo” vuole descrivere proprio quel senso di disorientamento e di solitudine, anche quando siamo immersi in una folla gremita di gente: siamo circondati da persone, eppure, dentro di noi, in fondo a noi stessi, avvertiamo un senso di solitudine…di dispersione che non sappiamo spiegare. Ecco quindi un pezzo che arriva dritto ad emozioni interiori spesso anche ineccepibili ma presenti nel nostro Io e che un’attenta analisi, come quella compiuta da WMS, può aiutare a rendere più chiare, in modo da poter poi essere leggibili e quindi di superabili.
Sonia Bellin
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