É uscito il nuovo singolo di CASPIO dal titolo “CINICO”

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É uscito giovedì 11 aprile 2024 su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Music Italy), il nuovo singolo di CASPIO dal titolo “CINICO” – primo estratto dal prossimo album, in uscita nell’autunno / inverno 2024. E, nonostante questo brano sia musicalmente diverso dalle passate pubblicazioni, è di fatto però anche l’anello di congiunzione con il precedente EP “fugit” (pubblicato due anni fa). Il disco si chiudeva con il brano “non è la fine“, dove si ripete infatti lo stesso riff di “CINICO“.

CINICOè un brano di stampo rock anni 90 che riflette sulla nostra incapacità di dire di no a un mondo che sembra volersi prendere tutto di noi: il tempo, lo spazio, il futuro. Crediamo di essere davvero liberi ma non lo siamo mai fino in fondo se continuiamo a collezionare rimpianti. Ma se è davvero così, qual è il senso di tutto questo?

Di lui sappiamo che era costantemente in viaggio, che è tornato con nuove sonorità ma sempre fedelissimo agli anni Novanta, e che non vediamo l’ora di saperne di più.

Quali sono i tuoi riferimenti musicali derivanti dagli anni Novanta?

Ce ne sono parecchi. Diciamo che per il genere che faccio ora di sicuro Smashing Pumpkins, i Pixies, Nirvana, Deftones…

Come mai hai “litigato” con l’elettronica? E che cosa ti porti dietro di quell’esperienza che ti aveva portato a pubblicare anche un disco?

Non è che ho litigato con l’elettronica, ho litigato con gli strumenti che servono per farla e che molto spesso rallentano il mio processo creativo. Inoltre l’elettronica è precisa e, in questo momento, avevo bisogno di uscire dalle grid di Ableton. Detto questo mi piace e mi piacerà sempre. Mi ha permesso di uscire dalla mia comfort zone e di consolidare la mia scrittura.

Sei davvero stanco della tecnologia? In che contesti?

In primis, appunto, nella musica. E poi la ritroviamo ovunque, anche nella vita privata. C’eravamo detti che la tecnologia ci avrebbe fatto stare meglio, che ci avrebbe fatto lavorare di meno, che avrebbe agevolato la nostra vita, mentre a me sembra che ci abbia solo aiutato a produrre e a consumare (e a consumarci) di più. Stiamo affidando alla tecnologia anche l’arte e la cosa a me fa una certa paura.

E ti ritrovi anche nella definizione di cantautore? Chi è un cantautore nel 2024, secondo te? E quale potrebbe essere il suo ruolo?

Non so se sono davvero un cantautore, so solo che devo parlare di qualcosa di vero e reale. Non racconto storie, racconto quello che vedo attorno a me e dentro di me, molto spesso in modo critico. Se si ascoltasse davvero la musica e non fosse trattata come sottofondo musicale il ruolo del cantautore sarebbe quello di far riflettere sulle questioni umane, importanti o meno della vita.

Com’è stata la tua esperienza a Musicultura? Hai stretto amicizia con qualcuno degli altri artisti che si sono riuniti lì per suonare?

Esperienza da fare ma non il mio luogo ideale. Ho scoperto che quel mondo non fa per me, mi sono sentito un po’ un pesce fuor d’acqua. Preferisco i club che odorano di festa del giorno prima. Però con qualcuno dei partecipanti sono rimasto in contatto, quindi, sì, era un’esperienza da fare.

E come riassumeresti quanto è accaduto nel tuo percorso sinora?

Ero costantemente in viaggio, alla ricerca di qualcosa che mi sembrava introvabile perché in realtà quel qualcosa l’avevo lasciato a casa. Ora che ci sono tornato, ho scoperto che è sempre stato qui.

Morgana Grancia

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