Domenica ventidue giugno al teatro Carlo Felice di Genova è andata in scena la sublime opera di Wolfgang Amadeus Mozart: “Il flauto magico”, con il secondo cast del gruppo di cantanti della scuola lirica dell’accademia di perfezionamento diretta dal tenore genovese Francesco Meli.
Questo capolavoro del genio austriaco, ultima fatica teatrale prima della prematura scomparsa del musicista, si pone con l’ altrettanto immenso “Requiem” quale testamento musicale e umano di uno dei più eccelsi compositori di tutti i tempi.
Le scene storiche dell’indimenticabile Lele Luzzati coi costumi altrettanto storici di Santuzza Calì hanno reso lo spettacolo una festa per gli occhi dei presenti.
La regia di Daniele Abbado è stata coerente col libretto e rispettosa dell’impianto drammaturgico e musicale voluto da Mozart.
Molto valida la direzione d’orchestra di Giancarlo Andretta con un’ottima connessione tra palco e buca.
Giovanni Augelli ha dato voce a Sarastro in modo solenne e vocalmente apprezzabile.
Samuele Di Leo è stato un simpatico Tamino, buona vocalità e altrettanto buona presenza scenica.
Sona Gogyan ha interpretato la regina della notte , ottima presenza scenica ma vocalmente ancora da migliorare.
Ilaria Monteverdi è stata una Pamina spumeggiante, buona voce e ottima recitazione.
Bravissimo Willingerfd Gimenez, un Papagena straripante con una bella voce calda .
Molto buona anche la prova di Timoteo Bene Jr, che dava voce a Monostratos.
Eleonora Marras è stata una Papagena vivace e vocalmente in buona forma.
Molto valide anche le interpretazioni dei tre geni, solisti delle voci bianche del nostro teatro.
Non possiamo omettere la bravura dei mimi che hanno reso l’opera ancora più bella.
Ottima la prestazione del coro del teatro diretta dal maestro Marino Moretti.
Le tre dame interpretate da Gesua Gallifoco, Silvia Caliò e Alena Sautier hanno reso l’insieme della loro interpretazione particolarmente gradevole.
Il pubblico numerosissimo, con tanto ragazzi e bambini particolarmente attenti e silenziosi ha tributato calorosissimi applausi a tutti gli interpreti.
Stefano Ceniti