Quante persone troppo spesso, dicono o addirittura scrivono c’è al posto di ci sono e viceversa? Purtroppo, tantissime, molte più di quante immaginate, pertanto, ci pare giusto fare chiarezza in merito alle differenze esistenti tra le due forme impersonali del verbo essere e, di conseguenza, ci soffermeremo anche sui diversi modi d’impiego delle stesse.
– C’è è usato per indicare la presenza di un elemento, al singolare.
Facciamo degli esempi:
- c’è dell’acqua nella bottiglia;
- c’è un cane sul divano;
- c’è un gatto sul tetto;
– Ci sono è usato per indicare, al plurale, la presenza di due o più elementi.
Facciamo degli esempi:
- in tavola ci sono quattro fette di pane;
- dentro al frigorifero ci sono due yogurt;
- Alla festa ci sono due amici di Francesca;
Le forme c’è e ci sono possono essere usate sia nelle frasi affermative che in quelle negative, in cui è però necessario aggiungere l’avverbio non.
Facciamo degli esempi:
- non c’è nulla d’interessante in tv, perciò, vado a fare una passeggiata in centro;
- non c’è più pane, ora vado a comprarlo;
La rubrica Rispettiamo l’Italiano vi dà appuntamento a giovedì prossimo con altre curiosità riguardanti la nostra lingua.
Martina Naccarato
