IL “FIVE BLACK” TUTTO ITALIANO

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Se il primo francobollo al mondo fu quello emesso dall’Inghilterra il 6 maggio 1840, dobbiamo anche dire che l’Italia diede i natali al suo primo “five black” con un’effige inconsueta rispetto al precedente, poiché il profilo raffigurato era del re Vittorio Emanuele II e non quello della regina Elisabetta. Differente anche nella posizione dello sguardo, stampato sul francobollo con un valore di 5 centesimi emesso nel 1851, seguito poi da altre colorazioni come il secondo colore turchino da 20 cent, il terzo colore rosso del valore di 40 centesimi.
Il minuscolo effigiato, si presentava di taglio squadrato, poiché la dentellatura che contraddistingue gli attuali francobolli arrivò quasi una decina di anni dopo. In precedenza, già nel 1818, circolavano liberi sul territorio del Regno di Sardegna altri valori bollati prepagati, dell’importo di 15, 25, 50 centesimi, con prezzi dissimili l’uno dall’altro, senza nessun soggetto umano che rappresentasse il francobollo, poiché come figura vi era un cavallo (in seguito ribattezzato col nome di cavallino), in groppa un messaggero stilizzato che suona uno strumento musicale: il corno, così nacque il logo postale.


C’è una curiosità che va rilevata, considerato l’attuale intervallo che il mondo sta vivendo per questa pandemia. Un importante argomento nella storia postale è concernente la disinfezione durante il periodo dell’epidemie accadute durante quegli anni, chissà se le Poste Italiane hanno preso in considerazione ciò che gli antenati postali fecero a suo tempo.
Con i tempi che percorriamo, sono pochi quelli che continuano a inviare la posta cartacea, oggi i nuovi mezzi tecnologici ti permettono di fare queste e altre cose… purtroppo con l’evoluzione cambiano anche i sistemi, lasciando comunque spazio alle nuove generazioni!

Daniele Giordano

In copertina, “i cavallini”

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