In scena al Teatro dell’Orologio di Roma dal 14 al 17 aprile 2016
Voglio una bestia.
La voglio mangiare.
No, la voglio carezzare.
No, la voglio torturare.
No, la voglio sbaciucchiare.
No, la voglio scuoiare.
No, la voglio sfamare.
No, la voglio proteggere.
No, la voglio sodomizzare.
Voglio una bestia.
La voglio.
Ne ho diritto.
Nato nell’ambito del progetto PIRANDELLO HA ROTTO IL CAZZO ( I CLASSICI SIAMO NOI ), che come da provocatoria titolazione si evince, sarà un ciclo di spettacoli che Frosini / Timpano si propongono di realizzare, con ricorrenza annuale o biennale, parallelamente al loro percorso da autori, commissionando ad altri autori drammaturgie originali.
CARNE inaugura questo ciclo di drammaturgie su commissione, scritto da Fabio Massimo Franceschelli appunto per la Frosini/Timpano, che ne fa una messa in scena scarna e surreale, l’incontro- scontro, il singolar tenzone tra due coniugi, carnivoro lui e vegetariana lei, in perenne dissidio poiché resta radicato ciascuno dei due nella propria posizione, oltranzista. L’essere carnivoro o vegetariano è , prima ancora che scelta culinaria, una scelta etica, un dovere morale, una scelta ontologica, fondativa dell’essere e del suo agire sociale. Dalla quotidianità casalinga, la discussione quotidiana su cosa mangiare per cena, a questioni ben più ampie, quella animalista ed addirittura, l’accenno alla sacralità della carne come forma inalienabile dell’esistenza. Il tutto affrontato con la leggerezza e l’ironia dei due ottimi interpreti, i sempre mordaci Elvira Frosini e Daniele Timpano, perfetti nell’alchimia e sempre vivaci sulla scena tra gag e situazioni estreme.
Uno spettacolo da assaporare con attenzione, mai chiuso in un genere ed in una precisa codificazione scenica, ma sempre foriero di novità ed accadimenti inaspettati, variazioni tonali, trovate comiche e momenti di riflessione.
Bernardo Tafuri