L’“Amleto” di Cumberbatch al cinema: L’eterno fascino di Shakespeare

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Certo, guardare al cinema la ripresa di uno spettacolo teatrale è molto riduttivo. Quel contatto che lo spettatore stabilisce con gli attori durante una performance teatrale,viene a mancare del tutto. Ma Hamlet, diretto da Lyndsey Turner con Benedict Cumberbatch nella parte di Amleto, merita di essere visto, anche se non dal vivo. Lo spettacolo, andato in scena al Barbican Theatredi Londra da agosto a ottobre 2015, è stato trasmesso il 19 e 20 aprile anche nei cinema italiani, in occasione della celebrazione del quattrocentesimo anniversario della morte di Shakespeare.

Lo spettacolo è molto moderno: lo si può notare anche solo osservando attentamente la sontuosissima scenografia dai colori scuri, simbolo del mistero che pervade il castello di Elsinore. È interessante come questa scenografia, disposta su due piani, cambi nel secondo atto: se all’inizio gli elementi di arredo sono lussuosi e curati nei minimi dettagli, come la tavola imbandita nella seconda scena o i mazzi di fiori che decorano il soffitto e la scalinata, nel secondo atto invece, il palco è coperto da macerie, un evidente accenno ad un disastro imminente. Anche i costumi e gli accessori presenti sul palcocreano un’ambientazione contemporanea. All’inizio del primo atto Amleto ascolta musica da un giradischi, Laerte (KobnaHoldbrook-Smith) e Ofelia (SiânBrooke) suonano il pianoforte, quest’ultima, inoltre, vestita di bianco,porta sempre con sé una macchina fotografica, oppure Orazio, tatuato e con gli occhiali, indossa sempre uno zaino sulle spalle. Ma anche Amleto nella sua semplicità potrebbe essere un ragazzo dei nostri giorni. Questo principe in t-shirt e scarpe da ginnastica, afflitto e disperato, sensibile, sempre con le lacrime agli occhi, sbraita e urla il suo dolore, ma è troppo fragile per sopportare il peso della vendetta. Cumberbatchè riuscito a mio avviso a incarnare perfettamente quello che Amleto è in realtà: un antieroe. Attraverso l’efficace espediente del “gioco”, Amleto simula la pazzia. Egli si traveste da soldato, si burla di Polonio suonando un tamburo e saltellando sulla tavola e accoglie i suoi amici Rosencrantz (Matthew Steer) e Guildenstern(Rudi Dharmalingam)giocando con delle statue di soldati. Cumberbatch mostra con grande abilità i tormenti del principe di Danimarca soprattutto attraverso la gestualità e la forza fisica, che gli ha permesso di affrontare questa parte così impegnativa per quasi 200 minuti.Questo non ci stupisce. L’attore ha dimostrato la sua versatilità e una grande capacità attoriale non solo al cinema, ma anche a in altri personaggi teatrali come Tesman in HeddaGabler nel 2005 e il dr. Frankenstein in Frankenstein nel 2011.

Particolarmente toccante è la scena tra Amleto e sua madre nella camera da letto: il disgusto nei confronti di Gertrude per il matrimonio “incestuoso”prende il sopravvento e Amleto cerca di farle aprire gli occhi alla realtà, ma la donna, anche lei molto fragile, sembra essere sovrastata dal potere che Claudio (CiaránHinds) esercita su di lei. Rimane impressa nella mente anche la scena della pazzia di Ofelia, simboleggiata dall’abito nero e dal caschetto spettinato dell’attrice. Con un portamento quasi meccanico e i movimenti convulsi, Ofelia si allontana nell’oscurità e viene risucchiata da una luce. Molto realistica è la celeberrima scena del cimitero, in cui i becchini stanno preparando la fossa per la tomba di Ofelia. Il palco è coperto da detriti scuri, sempre presenti nel secondo atto, ma in questa scena servono anche a ricoprire la tomba della ragazza. Per dare l’idea di una fossa, inoltre, è stata utilizzata una botola attraverso la quale nel primo atto,il fantasma del padre di Amleto sparisce dopo il colloquio con il figlio.

Aver visto questo Hamlet al cinema può avere dei vantaggi: la telecamera che inquadra in primo piano il viso dell’attore ci permette di cogliere certe espressioni che spesso sfuggono soprattutto a chi è lontano dal palco. Lo spettacolo quindi ci trasmette tutta la forza e il pathos di quest’opera shakespeariana, una ennesima prova di come le opere del drammaturgo inglese non smetteranno mai di affascinarci.

Sara Bellebuono

Hamlet
Regia di Lyndsey Turner
Benedict Cumberbatch – Amleto
Leo Bill – Orazio
Siân Brooke – Ofelia
Rudi Dharmalingam– Guildenstern
Matthew Steer – Rosencrantz
Anastasia Hille- Gertrude
Ciarán Hinds – Claudio
KobnaHoldbrook-Smith – Laerte
Karl Johnson – Fantasma del re Amleto
Jim Norton – Polonio
SergoVares- Fortebraccio
DwaneWalcott- Marcello

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