Ci sono occasioni in cui scrivere della presentazione di una stagione teatrale diventa ancor più inutile di quanto già non lo sia. Nell’epoca in cui, mezzora dopo un evento, si può trovare tutto, dettagliatamente, sui siti ufficiali dei teatri, diventa stucchevole stilare uno sterile elenco di date e titoli. Ancor più dopo la conferenza stampa di presentazione della seconda stagione del Teatro Eliseo targata Barbareschi, perché le sensazioni sono importanti in queste occasioni e il 15 giugno di una calda mattinata romana ne ho ricevute tante e positive e le sensazioni, nel caso del teatro più importante di Roma, sono più importanti degli spettacoli che compongono il cartellone. Io c’ero, poco più di due anni fa, in quella conferenza di inizio stagione in cui la tensione si tagliava a fette, gli sguardi preoccupati, gli animi non sereni. C’ero, quando il grido di dolore di Umberto Orsini, un gigante del teatro italiano, si levava e lasciava presagire un disastro che puntualmente avvenne pochi mesi dopo portando alla chiusura di un tempio di cultura come l’Eliseo. Ed esserci oggi, nel giorno in cui lo stesso Orsini ha faticato a prendere la parola per presentare “Il giuoco delle parti” in cui sarà protagonista, travolto dagli applausi interminabili di una platea che fremeva d’amore per il teatro ed i suoi grandi interpreti, è stata una vera gioia dopo le paure di un recente passato e i timori per una prima stagione di rilancio terminata da poco.
L’Eliseo c’è, “e lotta insieme a noi” verrebbe da dire, insieme a tutti quelli che amano il teatro e questa città. La Grande Stagione, è il motto di questo secondo anno di rinascita, e le premesse ci sono tutte. L’Eliseo non è più solo un teatro, ma un polo culturale importante in una città decaduta, un esempio e uno sprone per chi ha voglia di fare e non solo di parlare. Ulteriore prova la rete di collaborazione che si sta tessendo con diversi teatri romani, i cui esponenti erano presenti in platea Anche questa stagione 2016/2017 (a poco più di un anno dal centenario), oltre che dagli spettacoli di prosa, 11 nel Grande e 13 nel Piccolo, sarà caratterizzata da innumerevoli appuntamenti con la musica della domenica mattina grazie alla collaborazione con il Saint Louis College of Music, dopo quella con l’Accademia di Santa Cecilia, e poi cinema, letteratura, arte, scienza, incontri con studiosi e giornalisti sui grandi temi dell’attualità. Uno spazio aperto tutti i giorni e in tutte le ore, ristorante compreso. Poi ci sono gli spettacoli, è ovvio, con tanta drammaturgia contemporanea, qualche classico, grandi nomi e tanti giovani, regie interessanti e progetti tutti da vedere, come il Don Chisciotte. Qualche nome? Umberto Orsini, Fabrizio Bentivoglio, Lucia Lavia, Sergio Rubini, Francesco Montanari, Giuseppe Manfridi, Anna Foglietta, Chiara Noschese, Daniele Russo, Glauco Mauri e Roberto Sturno, Alessandro Preziosi, Asia Argento e Filippo Dini, Ruggero Cappuccio, Maria Paiato, Roberto Ciufoli, Silvio Orlando, Carlo Cecchi, Imma Villa, Stefano Fresi, Kaspar Capparoni, Vinicio Marchioni, Milvia Marigliano e naturalmente Luca Barbareschi.
Aprono la stagione, rispettivamente al Grande ed al Piccolo, due testi di David Mamet in Prima Nazionale: Americani, con Rubini – Tognazzi – Montanari – Ciufoli – Gobbi – Manfridi – Perrotta dal 27 settembre e American Buffalo con Marco D’Amore, Tonino Taiuti e Vincenzo Nemolato, dal 28 settembre. Un po’ di riposo e si riparte, con La Grande Stagione 2016/2017, tutta da seguire.
Date, elenco dettagliato e sinossi consultabili all’indirizzo http://www.teatroeliseo.com/ABBONAMENTI/spettacoli/
Paolo Leone