lo scrittore Albinati era il compagno di scuola dei responsabili del delitto del Circeo, scenario del romanzo che gli ha portato la vittoria
La sera dell’8 luglio 2016 l’Auditorium Parco della Musica diventa la cornice del premio letterario più prestigioso e rinomato in Italia. In occasione del settantesimo Premio Strega è stata abbandonata la magica atmosfera che per anni abbiamo respirato al Ninfeo di Valle Giulia per “la volontà di trasformare un evento per gli addetti ai lavori in un evento per tutti”. Queste le parole di Giuseppe D’Avino, amministratore delegato dalla Strega Alberti Benevento. Alle ore 23, infatti, nella Sala Sinopoli è iniziata la diretta in onda su Rai3. Al termine dello scrutinio dei 395 voti espressi, il Presidente di seggio Nicola Lagioia, vincitore del Premio Strega 2015, e Tullio De Mauro, presidente della Fondazione Bellonci, hanno proclamato vincitore: La scuola cattolica (Rizzoli) di Edoardo Albinati, con voti 143. Libro (articolato in ben 1300 pagine!) che racconta la giovinezza, la religione, il sesso, la borghesia e l’innocenza perduta, con sullo sfondo il delitto del Circeo del ’75. Una vittoria che nella commozione Albinati ha voluto dedicare al poeta Valentino Zeichen, suo affezionato amico del quale, il fato ha voluto, si sono celebrati i funerali proprio ieri mattina. Più combattuti l’argento e il bronzo. Secondo Eraldo Affinati, L’uomo del futuro, Mondadori, con 92 voti. Terzo Vittorio Sermonti (Se avessero, Garzanti), 89 voti. Quarto Il cinghiale che uccise Liberty Valance di Giordano Meacci (minimum fax, 46 punti) e quinta La femmina nuda di Elena Stancanelli (25 voti) con la storia intensa di un’ossessione amorosa che presto vedremo sul grande schermo in una produzione TaoDue.
Tanti i personaggi della cultura e della politica presenti, tra cui l’amata scrittrice Dacia Maraini, il neosindaco di Roma Virginia Raggi, il Ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini, Stefano Rodotà, Francesco Rutelli e Clemente Mastella, Carla Fracci, Franca Valeri, Vincenzo Bocciarelli.
Claudia Conte
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