Fino al 16 ottobre 2016 al Teatro Elfo Puccini di Milano
L’edizione 2016 di MilanOltre prevede tra i moltissimi appuntamenti quello con la Compagnia Susanna Beltrami che presenta in prima assoluta Con Tus Ojos.
Un’itinerante variazione sul tema Picasso” è il sottotitolo dell’opera: il titolo è invece tratto da una lirica del poeta spagnolo Rafael Alberti, dedicata all’ultima moglie di Picasso, Jacqueline, morta suicida nel 1986. Di Susanna Beltrami abbiamo visto tutto, ma questo è davvero un capolavoro, forse il suo lavoro più bello tra gli ultimi presentati. Itinerante nel vero senso della parola: lo spettacolo è diviso in quattro parti, ognuna si svolge in un ambiente diverso del Teatro Elfo, che, constando di più sale, lo consente.
La prima parte, La Stanza dei Giochi, si svolge nel foyer del teatro. Una piattaforma coperta di teli nasconde tre danzatrici. Annunciato da un mito della danza, Bryan Poer (ex danzatore di Maurice Béjart e a lungo insegnante presso l’accademia diretta da Susanna Beltrami) nei panni del maggiordomo, uno splendido Daniele Ziglioli entra in scena con il volto coperto di schiuma da barba, con la quale andrà a disegnare sul suo corpo, per poi aggiustarsi i teli fino a farne una gonna ed interagire con le danzatrici: coreografia ed interpretazione bellissime, emozionanti, cariche di energia. Il secondo quadro, La Stanza del Blu, prevede il pubblico in piedi disposto su tre lati: si svolge nel sottopalco, un ambiente decisamente angusto, con colonne, poca luce, ma che rende bene un’atmosfera cupa e tragica: due danzatrici e tre danzatori, con l’ausilio di particolari cavalletti in legno, intrecciano una poesia di movimento che è sofferenza, dolore, pazzia. Il riferimento alla Spagna è chiaro, grazie alle banderillas, piccole lance che si infilzano nel dorso del toro per indebolirlo durante la corrida. La terza scena, La Stanza dell’Attesa, è tutta al femminile: nella sala Bausch, una donna in età, una strepitosa Ida Marinelli, urla al mondo il suo dolore; quattro danzatrici sono il suo specchio, la sua anima lacerata che cerca pace, ma, come lei stessa dice, “Sono la donna che piange (…), sono l’idea stessa del dolore”. Poca luce, pubblico anche qui in piedi disposto su quattro lati della sala per un coinvolgimento mentale e fisico. L’ultima, meravigliosa parte, Le Stanze del Non Ritorno, ha luogo nella grande Sala Shakespeare e racconta dell’ultimo periodo di Picasso, con tutta la compagnia in scena, gli ospiti Bryan Poer ed Ida Marinelli: il riferimento alla Spagna è ancora più evidente grazie ad una bella variazione flamenca di un altro degli interpreti preferiti della Beltrami, José Greco. Daniele Ziglioli e Selene Manzoni sono protagonisti di una sequenza di rara intensità, supportati dai danzatori della DanceHaus, l’accademia di formazione fondata e diretta dalla stessa Beltrami. Giovani e meno giovani, l’esperienza e l’entusiasmo, età diverse: una fusione perfetta operata da un’artista incredibile, instancabile, che, dopo essere stata la prima italiana a danzare nella compagnia di Merce Cunningham, torna in Italia con un bagaglio culturale di danza contemporanea tutt’ora insuperabile. Nonostante abbia detto, come fa dopo ogni prima, “Questo è l’ultimo spettacolo”, ci aguriamo proprio che non smetta mai di creare, soprattutto in un panorama come quello italiano dove i veri geni della danza contemporanea sono molto, troppo pochi. Da vedere assolutamente.
Chiara Pedretti
