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Cerimonia di Premiazione di: IL PREMIO FERSEN alla regia e alla drammaturgia italiana vivente, XII edizione

Data:

25 novembre 2016, Piccolo Teatro, Chiostro “Nina Vinchi”, Milano

La cerimonia di premiazione della dodicesima edizione di ‘Il Premio Fersen’ si è svolta nell’elegante  sede del Chiostro del Piccolo Teatro, simbolo per eccellenza non solo del teatro milanese ma del teatro italiano tutto. Come fondatrice del Premio, ho introdotto l’incontro ricordando al pubblico che affollava la sala, che il Premio nasce nel lontano 2003 come atto di volontariato in favore della nostra drammaturgia vivente e grazie alla collaborazione di un gruppo di amici teatranti, fra cui Ugo Ronfani. Il nostro scopo era duplice; volevamo rendere omaggio alla memoria del regista e pedagogo Alessandro Fersen, da poco scomparso, e dare un segno di incoraggiamento alla nostra drammaturgia attuale che raramente trova spazi adeguati nelle programmazioni dei teatri. Oggi, a dodici anni di distanza, noi della giuria, formata da Enrico Benard, Andrea Bisicchia, Fabrizio Caleffi, Anna Ceravolo e io stessa, constatiamo con legittimo orgoglio che il nostro incoraggiamento è stato di buon augurio per diversi degli autori e registi premiati negli anni. Ho quindi dato la parola al presidente della giuria, Andrea Bisicchia, che ha concentrato il suo intervento rievocando l’attività di regista-pedagogo di A. Fersen. Siamo poi entrati nel vivo della serata chiamando sul palco gli autori e i registi selezionati,  tutti a pari merito in quanto, fin dalla sua fondazione, la giuria adotta un criterio di selezione rivolto a privilegiare la varietà delle tematiche, a parità di il livello qualititativo. Presentati dalla sottoscritta e da Fabrizio Caleffi, si sono così succeduti gli autori:

Luana Rondinelli per la pièce ‘A testa sutta’

La giovane autrice esprime con notevole forza drammatica, resa ancor più incisiva dall’uso di uno stretto dialetto siciliano,  la dura realtà di un luogo, i vicoli di una città siciliana, in cui ‘o sei in grado di reggerti in piedi da solo o meglio non esserci’. Il brano è stato interpretato dall’attore Giovanni Carta che è anche l’interprete di tutti i numerosi ruoli previsti dal copione.

premio_fersen_corriere_dello_spettacoloLuciana Luppi con la pièce ‘Retroscena alla corte del re’

Un’irrituale bakstage comedy che si svolge alla corte del principe Amleto, con i ‘comici’ ingaggiati dal principe, mettono in luce, conflitti e difficoltà che allora, come ora, sono comuni a tutti i teatranti. Il brano è stato interpretato dagli attori: Marco Mainini, Aleardo Caliari, Domitilla Colombo, Fabrizio Caleffi e Rossella Parco.

Antonio De Lisa con la pièce ‘Feast food & fashion show’

Una divertente e paradossale pièce che consente al lettore di riscoprire finalmente il gusto per l’intrattenimento brillante senza subire il purtroppo consueto turpiloquio, ma che riesce a mettere alla berlina la plètora trash di divi tv che oggi ci invadono. Il brano è stato interpretato dallo stesso De Lisa e dalla sua giovane attrice  Noemi Franco.

Elisabetta Fiorito con la pièce ‘la vita segreta del re dei cannoni’

Con questo ottimo reportage teatrale, Elisabetta Fiorito mette in scena la vita, in apparenza invidiabile, di Friedrich Alfred Von Krupp, l’erede di una delle più potenti dinastie industriali del XX secolo. Il brano prescelto è stato interpretato dall’attore Gennaro Cannavacciuolo

Infine per la Regia sono stati proiettati i trailer e sono saliti sul palco i registi e gli attori degli spettacoli:

 ‘Je m’en fous’ di Luca Pizzurro

un eccellente omaggio ad una delle massime artiste di ogni tempo: Edith Piaf, interpretata da Lauraine Criscione, che con la sua magica voce, ha segnato la cultura, non solo musicale, del secolo breve.

‘ Ho dei bei piedi’ testo di Duridorecchio, regia di Sabine Raffeiner

Un esemplare spettacolo di teatro-danza in cui si affronta il dramma di chi, in ogni epoca, è stato costretto a lasciare il proprio Paese per riuscire a spravvivere. Juanita Wieser, l’attrice/danzatrice ha ricordato con accenti commossi la storia delle ‘rondini’ , è così che venivano chiamate le giovani donne altoatesine che, negli anni ’20,  dovevano emigrare dai masi di montagna in Italia, per trovare lavoro.

I testi e gli spettacoli premiati sono contenuti nel volume antologico intitolato ‘Il Premio Fersen, XII ed. (Youcanprint ed. 2016)

Ombretta De Biase

 

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