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“Bellissime”: Syria canta le grandi donne della canzone italiana

Data:

Teatro della filarmonica, Corciano (PG). Mercoledì 7 dicembre 2016

Per la fantomatica serie “Corriere dello spettacolo didattico” (scusate, m’è venuta così…), oggi vi proponiamo un bel ripasso, che non fa mai male, su alcune tra le maggiori figure femminili della canzone italiana dagli anni ’60 fino ai giorni nostri. A tenere la lezione, una docente d’eccezione: la professoressa Syria.

Per festeggiare i vent’anni di carriera (eh sì, come passa il tempo!), la cantante romana –all’anagrafe Cecilia Cipressi- ha concepito l’interessante progetto Bellissime Voci di donne. Storie di canzoni, mediante cui, accompagnata solo dall’amico chitarrista Tony Canto, rende omaggio alle grandi donne della musica italiana e alle canzoni che le sono più care. Sotto il segno del romanticismo, declinato nelle sue varie sfumature, Syria propone al pubblico una scaletta che spazia dalla pura “archeologia sanremese” di Grazie dei Fiori (Nilla Pizzi, 1951: canzone vincitrice della prima edizione di Sanremo), passando per Cuore di Rita Pavone, Il paradiso di Patty Pravo, Quelli erano giorni di Dalida, fino ad arrivare ai momenti migliori: l’Ornella Vanoni “brasiliana” di Samba in preludio (cantata in coppia col chitarrista), la toccante Sempre di Gabriella Ferri, l’elegante e “cinematografica” Vacanze romane dei Matia Bazar di Antonella Ruggiero, e anche una gemma dimenticata della Mina anni ’80 (Sonhos, brano brasiliano tradotto appositamente per la “Tigre di Cremona” da Cristiano Malgioglio). Ancora: la “classica” Quando nasce un amore di Anna Oxa, Volo così di Paola Turci e, per giungere al passato recentissimo, la suggestiva Come foglie di Malika Ayane, pezzo che Syria ha candidamente ammesso di invidiare alla collega. Non poteva mancare, poi, una pagina “autografa”, tra l’altro di particolare importanza per la protagonista: la melodica Sei tu, il brano con cui Syria ha spiccato definitivamente il volo nell’ormai lontano 1997, arrivando terza a Sanremo (e in effetti, si tratta di una canzone sanremese doc…), a un anno esatto dalla vittoria nella “Sezione giovani” con Non ci sto. E’ proprio il festival canoro più famoso d’Italia, quindi, ad aprire e chiudere idealmente il cerchio dello spettacolo/concerto, quasi per una sorta di doveroso riconoscimento verso una tappa pressoché obbligata per molti artisti della canzone italiana, che nel bene o nel male hanno sfruttato l’esperienza sanremese per dare una svolta alla propria carriera. Finito qui? No! Devo ancora spiegarvi l’origine del titolo di questo progetto, Bellissime. L’ispirazione è di matrice profondamente autobiografica: si tratta del più sentito tra gli omaggi tributati da Syria alle colleghe, cioè quello alla “signora del rock” per eccellenza, Loredana Berté, e alla sua epocale Sei bellissima. E’ proprio grazie a una riuscita cover del brano appartenente alla sua musa che Syria, nel 1995, ha mosso i primi passi nel mondo della musica, conquistando il primo posto a Sanremo (di nuovo!) Giovani. Non è per caso, quindi, che il pezzo sia stato piazzato proprio al centro della scaletta del concerto: è perfettamente naturale, poiché ne costituisce il cuore… Certo, conoscendo la versione classica della canzone, caratterizzata dalla debordante energia e aggressività della Berté, non si può non pensare che, “filtrata” dall’approccio vocale delicato e melodico di Syria –diametralmente opposto, quindi, a quello dell’interprete originale-, Sei bellissima perda un po’ d’impatto, ma l’esecuzione è stata comunque più che apprezzabile. Bis, a grande richiesta, ancora nel segno della famiglia Berté, con la splendida La nevicata del ’56 di Mia Martini. In una serata tutta al femminile, infine, Syria ha concesso un’unica, piccola deroga all’amico e compagno di viaggio Tony Canto, chitarrista dallo squisito tocco latino, lasciandolo solo sul palco per una divertita esecuzione de La sveglietta di Domenico Modugno.

Per Syria un ritorno a teatro –dopo l’esperienza al fianco di Paolo Rossi in Chiamatemi Kowalski – il ritorno– più che positivo: serata piacevole, bella atmosfera, energia positiva; l’ambiente raccolto e ospitale del Teatro della Filarmonica ha assecondato in modo ottimale il clima intimo e confidenziale tipico delle esibizioni acustiche. Nonostante una fastidiosa tracheite (“dichiarata” dalla cantante verso la fine dell’esibizione, nel corso di un simpatico e tenero siparietto col figlioletto di quattro anni Romeo, suo primo fan in platea, che a un certo punto ha tossito quasi all’unisono con la madre), Syria ha cantato con voce sicura e appassionata, esprimendo pienamente la sua tipica vocalità dolce e sognante. Valore artistico del progetto a parte, Bellissime merita un elogio supplementare perché ci ricorda, quanto mai opportunamente, che il nostro Paese può vantare una grande tradizione musicale anche al femminile. A noi ascoltatori, stimolati da questa rapida (per ovvie ragioni di spazio e di tempo, Syria è stata costretta a fare delle scelte, operando dolorosi “tagli”) ma intrigante sintesi del canzoniere -termine dall’affascinante sapore antico- della musica leggera italiana “in rosa”, il compito di approfondire l’argomento: c’è tanto da riscoprire nel passato, e altrettanto da apprezzare nel presente.

Francesco Vignaroli

testi Luca De Gennaro
con Syria
alla chitarra Tony Canto

una produzione mdspettacoli

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