Venezia Mestre, Teatro Toniolo, 31 dicembre 2016 e 1 gennaio 2017
La virtuosità di un teatro si percepisce anche dalla programmazione durante certe festività. Il Toniolo ha un occhio di riguardo per giovani e meno giovani nelle proposte natalizie, tra cui il musical è ormai un must. La Compagnia dell’Alba, invitata nel 2014 con Aggiungi un posto a tavola, ritorna sul medesimo palco proponendo un classico, Tutti insieme appassionatamente.
Il soggetto nasce da The story of the Trapp Family Singers, l’autobiografia edita nel 1949 di Maria Augusta Kutschera, novizia folgorata, col beneplacito della badessa, dall’amore pel barone von Trapp e figliolanza. Seguirono nel 1956 due lungometraggi di Wolfgang Liebeneiner prima che Richard Rodgers e Oscar Hammerstein II la usassero per la loro commedia musicale, The Sound of Music (1959), da cui poi nel 1965 l’omonimo film diretto da Robert Wise e vincitore di cinque Oscar. Il plot, si sa, contiene imprecisioni ed errori di cui già a suo tempo Maria Augusta si lamentò, nulla ottenendo perché Hollywood ha una legge tutta sua. Al di là delle vicende personali di Frau Trapp, rimangono nella storia la musica di Rodgers e le liriche di Hammerstein, autori di evergreen diventati standard jazz (My Favourite Things), abusati mezzi di didattica musicale (Do-Re-Mi; So Long, Farewell) e esempi di austrofolk in salsa americana (The Lonely Goatherd; Ländler; Edelweiss).
L’adattamento proposto dalla Compagnia dell’Alba è interessante dal punto di vista musicale, meno sotto l’aspetto scenico. Fabrizio Angelini, regista e coreografo, produce uno spettacolo semplice, senza alcuna pretesa di grandezza. La sua peculiarità è quel saper fare rustico, essenziale, senza fronzoli, in un clima quasi artigianale, ma assai professionale. I personaggi trovano il giusto respiro nella correttezza dei tempi teatrali, grazie a un buon lavoro di immedesimazione. L’azione si sposta in platea, trasformando il pubblico in parte attiva dello spettacolo. Chi mi legge regolarmente, conosce la personale idiosincrasia verso i musicals tradotti, ma devo riconoscere che la versione approntata da Massimo Romeo Piparo si distingue per il giusto equilibrio ricercato tra parola e musica. Alta la qualità degli interpreti, a dimostrazione di come non serva scomodare grandi nomi della canzone quando esistono giovani capaci. Spicca Carolina Ciampoli, Maria valida e preparata, dotata di voce melodiosa e a suo agio nella recitazione. Monja Marrone sostiene in maniera sorprendente l’impervio ruolo della Madre Badessa che in Cerca il tuo mondo (Climb Ev’ry Mountain) raggiunge acuti di non facile esecuzione, qui risolti egregiamente. Gabriele de Guglielmo, a cui viene affidata pure la direzione musicale, è un convincente von Trapp. Fabrizio Angelini si riserva la parte di Max, ben accompagnato dalla Elsa di Valentina Di Deo, bravi nel Pianeta ballerino (No way to stop it) lanciato a tutta velocità. Completa il cast, oltre a sette bambini spigliati, un folto numero di valenti interpreti – il preludio delle suore è perfetto. Si diceva della scenografia. La cura Gabriele Moreschi che adotta una struttura simile a quella impiegata in Cabaret, un grande telo e pochi elementi a ricreare gli ambienti, espediente d’eccessiva bidimensionalità. I costumi di Marcella Zappatore si distinguono per la varietà delle fogge e dei tessuti.
Applausi calorosi da parte dello scarso pubblico presente alla recita del 1 gennaio, con bis di Do-Re-Mi e auguri di buon anno.
Luca Benvenuti