L’arte le scorre nelle vene. Permea ogni minuto della sua giornata, ed è per questo che ogni suo minuto è sempre qualcosa di nuovo. Dalla pittura alla fotografia, dal disegno alla scrittura. Elena Cacciabue non smette un secondo di inseguire tutto quello che può stupire lei, chi la vede insegnare, chi si ferma davanti alle sue opere. Basta il suo curriculum per far capire al volo chi è: specializzata in Arti Visive, ha ideato e realizzato progetti artistici, teatrali, musicali e di pittura per bambini anche delle scuole d’infanzia. Una sorta di autobiografia che non le rende omaggio. Nella sua Genova, dove vive e lavora, ha creato un laboratorio capace di rinnovarsi per stare al passo con le mode e le tendenze. Anzi, qualche “moda” è persino riuscita a crearla. “Petit” nasce dalla sua matita, capace di creare un gattino che ha girato le librerie d’ Italia. Da grande sognavo di fare la pittrice, coloravo sul pavimento, sono nata con questa passione, racconta lei sempre presa a passare da un’arte all’altra, con un sorriso e una presenza che rispecchiano la sua attenzione per l’estetica. Elena Cacciabue è una donna che non passa inosservata e un’artista che sogna in grande. Come? Lavorando sodo…
Stando a quello che racconti, sei una predestinata…
Nella vita mi occupo di ciò che ho sempre sognato fare: scrivo, fotografo, illustro, disegno. Attualmente conduco laboratori artistici per bambini e per adulti presso il mio studio, varie biblioteche e librerie. Ma sono anche impegnata nella preparazione di lavori figurativo – realistici per una prossima personale.
Insomma, di te è facile trovare traccia…
Ho curato numerose campagne pubblicitarie, come quella per Telepass S.p.A. con edizioni su vari quotidiani e nel 2004 ho pubblicato il primo libro: “Segni e Sogni del fumetto genovese”, casa editrice Erga.
Perché scrivere un libro?
Per trasmettere ciò che si ha dentro e su cui si lavora ogni giorno. E ho voluto editarlo qui a Genova, la mia città, che vedo come la madre di grandi talenti e la matrigna che li fa scappare a Milano per vederli celebrati.
Tu, al contrario, hai giurato fedeltà.
Agli inizi ho avuto la fortuna di entrare nell’équipe fotografica dell’Acquario, ho vissuto una full immersion che mi ha permesso di essere autonoma, indipendente, con un lavoro stabile che mi ha dato l’occasione di esplorare a fondo il mondo della fotografia. Poi ho spaziato…
E qui nasce la tua poliedricità.
Dal 2005 al 2009 ho organizzato eventi culturali presso la Biblioteca Internazionale E. De Amicis, Palazzo Ducale, Fnac e Teatro Ritz. Ho ideato nel 2007 il concorso di Arti Visive “I mille live” con il contributo del Museo del Risorgimento e di Berio Café. E poi ho partecipato ad una quindicina di collettive ed ora ne sto preparando una personale su una delle mie più grandi passioni, il Cinema.
Insomma, nulla che possa sfuggire al tuo sguardo.
E in uscita c’è un secondo libro, sempre dedicato a” Petit”, il cui nome ispira proprio i miei valori: la famiglia, la casa, il senso di semplicità. Messaggi che possono sembrare “oubliés” e che invece stanno tornando di moda nella società contemporanea. Ciascuno dei personaggi che disegno ne incarna uno. Ora che ho fondato una mia casa editrice, ci sarà una nuova storia e personaggi nuovi, con illustrazioni che resteranno create rigorosamente su carta.
Elemento non trascurabile: matita e pastello, ovvero tanta fatica.
Serve impegno, lo sforzo è straordinario, ma non voglio ritocchi del digitale e porto avanti la tematica tradizionalista di chi vuole trasmettere un messaggio, senza per forza creare un numero spropositato di opere.
Cosa rappresenta per te l’Arte? E’ bellezza, è tutto. In ogni sua forma. La si può trovare in un quadro, in una fotografia… ma anche nel proprio modo di vivere, cercando di arricchirsi sempre trovando l’incanto in tutto ciò che facciamo, ogni singolo giorno.
Nei tuoi progetti a breve termine c’è un nuovo libro…
Sì, ma anche un terzo libro fotografico sul Piemonte e una mostra personale sul cinema degli anni ’30 e ’40.
Che giudizio dai dell’Arte in Italia?
L’Italia senza le sue meraviglie artistiche non sarebbe ciò che è… L’Arte è la nostra più grande risorsa. Proprio per questo, più che mai, tutto ciò che abbiamo la fortuna di avere va preservato e curato. Purtroppo ancora ad oggi non è del tutto così.
E Genova, in questo campo, a che punto è?
Genova si sta muovendo bene, si stanno muovendo nuovi passi, qui la bravura non manca di certo…
Elena Cacciabue si reputa un’artista?
Rifiuto le etichette, semplicemente educo alla bellezza e la ricerco in tutto ciò che faccio. Solo educando alla bellezza e a credere nei propri sogni ed ideali, i bambini potranno avere uno sguardo diverso sul mondo e verso ciò che li circonda.
Per ulteriori informazioni:
www.elenacacciabue.com
centroartistico@elenacacciabue.com
Luca Fina