Roma, Barnum Seminteatro (Via Adelaide Bono Cairoli 3), 25 e 26 marzo 2017
Il male. E’ dentro di noi o può essere identificato in un’entità demoniaca? E’ l’essere umano che ne determina il campo d’azione, oppure è già tutto predefinito? Sono alcune delle domande che sorgono dal testo, il suo primo testo (!), della giovane Pamela Marsili, Il diavolo contro Eva, messo in scena nelle serate del 25 e 26 marzo nel piccolo Barnum Seminteatro alla Garbatella. Off dell’off, come ama definirlo il suo direttore artistico Gabriele Mazzucco. Tre repliche sold out, una piacevolissima ed inaspettata sorpresa. Spettacolo non banale, che non strizza l’occhio al pubblico, anzi lo spiazza, intelligente, ben scritto, bene interpretato e magistralmente diretto da Marzia Verdecchi non con la forza dei soldi, ma con quella delle idee. Quelle che mancano a volte a produzioni facoltose. Una storia inquietante, tra il surreale e il tenebroso, segna il debutto dell’autrice e, se il buongiorno si vede dal mattino, auguriamo alla Marsili di non crogiolarsi nei complimenti ma di continuare quella ricerca interiore faticosa, dolorosa, ma necessaria di chi vuole fare teatro. Nota di merito agli attori in scena: Paola Raciti (prova superlativa la sua), Chiara Fiorelli e Pierluigi Gigante, tutti estremamente in parte senza eccedere. La regia di Marzia Verdecchi riesce a conferire al tutto un tocco di originalità, sottraendosi allo scontato e utilizzando corpi, spazi e movimenti scenici al meglio. Ottima anche la scelta delle musiche. Insomma, Il diavolo contro Eva segna nel migliore dei modi il debutto di questa autrice. Che sia il primo lavoro di una lunga serie. Le premesse sono incoraggianti.
Paolo Leone