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“Romeo e Giulietta”: il muro non è tra le famiglie, ma tra le generazioni

Data:

Al Teatro Leonardo di Milano, dal 23 al 2 aprile 2017

I protagonisti si baciano spesso, nell’ultimo lavoro registico di Corrado d’Elia. Ma non c’è da stupirsi, visto che si tratta della rilettura in chiave moderna del celeberrimo Romeo and Juliet di W. Shakespeare, in scena dal 23 marzo al 2 aprile al Teatro Leonardo di Milano. Una modernizzazione che è immediatamente evidente nell’apertura della piece. In luogo del prologo del coro nel testo originale è proiettato un testo introduttivo dalla grafica aggressiva, drammatizzato da una musica incalzante, uno dei tratti caratteristici della regia di Corrado D’Elia.

La scenografia è molto semplice: due pareti (allusione alle due famiglie rivali?) su cui luci di diverso colore esprimono le tensioni emotive del momento.

La separazione tra il mondo degli amanti e degli amici e quello degli adulti balza all’occhio: è apertamente dichiarata nella scelta dei costumi di scena. Neri, semplici, sobri, essenziali, quelli dei giovani. Scintillanti quelli del padre di Giulietta (Alessandro Castellucci), che sotto alla giacca esibisce una improbabile maglia color blu elettrico e della madre (Silvia Giulia Mendola) in un elegantissimo e cerimonioso lungo abito color oro. Entrambi i genitori vestono così come si comportano: oltre le righe, senza aderenza alla realtà, nell’incapacità manifesta di comprendere e di entrare in sintonia con il sentimento disinteressato che muove i due giovani amanti. Ma anche la balia (interpretata en travesti da un sensibile Angelo Di Figlia), che con incongrua nonchalance sfoggia una tiara dai mille riflessi, delude Giulietta che in lei cerca conforto. E poi Frate Lorenzo dalla tunica scarlatta, che architetta il piano, poi fallito, di riappacificazione delle fazioni rivali attraverso i due giovani.

La soave Giulietta di Chiara Salvucci è una delicata fanciulla in scarponcini e capelli colorati. Leggiadra duetta con la tenerezza deliziosamente impacciata del Romeo di Emanuele Turetta.

Si corre anche tanto, nel Romeo e Giulietta di Corrado D’Elia, perché il tempo, l’angoscia e l’affanno sono anch’essi protagonisti. Corre il padre di Giulietta nel fissare le nozze in pochi giorni con il buon pretendente Paride, qui reso come macchietta di nerd imbranato, a sottolineare la incongruità della scelta paterna. Corre Romeo verso la sua Giulietta data per morte.

Sono ben sedici gli attori presenti sulla scena. Curiosamente come nelle compagnie delle prime rappresentazioni di fine ‘500. Un cast frutto di una selezione accurata da più di 1.000 curriculum e 120 audizioni. Tutti gli attori sono spesso in scena come parte essenziale della scenografia e rappresentano frequentemente quei muri di incomprensione, odio e violenza che gli amanti non riescono ad abbattere.

La scelta della scena finale, tuttavia, non ricalca la riappacificazione tra famiglie del testo originario (che suona tanto happy end, dopo la usuale carneficina shakespeariana). Giulietta, luminosa nel suo vaporoso vestito candido da sposa, rinasce insieme al suo Romeo, circondata da un coro di giovani, per celebrare la potenza dell’Amore (con la maiuscola, ovviamente) a dispetto di tutto. E’ il messaggio che Corrado D’Elia sceglie di affidare: la speranza e la fiducia nella potenza dell’Amore.

Guido Buttarelli

 

Romeo e Giulietta di William Shakespeare
adattamento, progetto e regia di Corrado d’Elia
assistente alla regia Federica D’Angelo
con Andrea Bellacicco, Alessandro Castellucci, Angelo Di Figlia, Sebastien Halnaut, Silvia Giulia Mendola, Gianni Quillico, Andrea Pinna, Chiara Salvucci, Andrea Tonin, Emanuele Turetta, Antonio Valentino
e con Luigi Bertacchi, Noemi Ederle, Francesco Marchi, Gabriele Pierani, Cristina Santosuosso
collaborazione ai movimenti scenici Lara Guidetti
ideazione scenica e grafica Chiara Salvucci
luci Marco Meola – costumi Caterina Villa
foto di scena Angelo Redaelli – video Fred Cavallini
tecnico luci Alessandro Trapani – tecnico audio Gabriele Copes
realizzazione del video-prologo  Alice Colla

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