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Home/ Recensioni / Teatro / “Partigiana”. La piccola Lina torna in un nuovo teatro, a Castelgandolfo

Mag

09

“Partigiana”. La piccola Lina torna in un nuovo teatro, a Castelgandolfo

  • 9 Maggio 2017
  • Teatro
  • Paolo Leone, Roma, Teatro

Castelgandolfo – Associazione Culturale Il tempo diverso, 6 maggio 2017

Cos’altro è il teatro se non l’arte e la necessità vitale del racconto. Emozione e solido ancoraggio all’anima dell’uomo di ogni tempo. Capita di assistere più volte allo stesso spettacolo, ma chi ama il teatro sa che è sempre diverso. Nel caso di Partigiana, scritto e diretto dalla carismatica Melania Fiore, monologo presentato quattro anni fa e riproposto dopo successi e premi in tutta Italia presso una nuova sala teatrale a Castelgandolfo, nei suggestivi Castelli romani, il 6 maggio scorso, il diverso assume i colori e le sfumature di una sempre più consapevole maturità artistica della protagonista, arricchendo la performance di ulteriore spessore senza appesantirne i toni. Una storia ambientata in una Roma sparita, ormai soffocata dal traffico e dall’indifferenza, che riesce sempre più, paradossalmente, ad emozionare e rapire il pubblico, che per l’occasione gremiva la platea dell’Associazione Culturale Il tempo diverso, un gran bel segnale.

Vola sulla sua bicicletta, la piccola Lina, sfrontata e leggera in una Roma oppressa dal regime. Girardenga, la chiamavano a Testaccio, per i chilometri che ogni giorno percorreva in sella, pedalando con forza e allontanando così le ingiustizie quotidiane divenute ormai triste abitudine. Ma lei non si abitua, no, conserva la passione per la vita con incoscienza, continuando a sognare, come sarebbe giusto per ogni ragazza della sua età. Attività quanto mai invisa ai regimi dittatoriali. Allegra, pulita, semplice, ruspante “maschiaccia”, incontra l’amore quasi per caso, lo stesso caso che poco prima le farà decidere di diventare una staffetta partigiana in sella alla sua bici. Era la quarta volta che assistevo a questo emozionante ed emozionato monologo. Emozionato si, perché una delle caratteristiche della Fiore è quello di vivere visceralmente i suoi personaggi, di lasciarsi travolgere da essi e di riuscire a restituire agli spettatori tutta la sua capacità di immedesimazione. Lina, la diciassettenne romana che rimarrà vittima della repressione nazifascista, è tra le poltrone, si aggira tra il pubblico, gli fa sentire il vento tra i capelli mentre sfreccia sul lungotevere con la sua bici, l’odore del pane tanto agognato, ed è stato bellissimo vedere tanta gente così assorta, sottratta alle immancabili rumorose chiacchiere prima dell’apertura del sipario e catapultata nelle vicende di una ragazza che vuole essere libera di sognare, sfidando la sorte per amore di giustizia e dignità.


Il 24 aprile 1944 Lina viene fermata con la sua bici ad un posto di blocco al Quadraro, altro storico quartiere romano, e condotta nelle famigerate celle di Via Tasso. 17 anni, un figlio in arrivo, l’amore appena intravisto, tutto viene spazzato via. Tra sogno e realtà, la partigiana Lina ci parla ancora, ci grida che il suo sacrificio non è stato inutile. Lina ce lo chiede, più di una volta: “ora voi siete liberi, no?” Il racconto finisce, la marionetta – Lina – Melania, saltata fuori, all’inizio, da sotto il tavolino in scena e animatasi per ricordare, torna nella sua rigida posizione. Si chiude il sipario. Rimane un brivido, per aver tentennato a rispondere a quella domanda.

Delizioso il luogo in cui è stato rappresentato lo spettacolo. Ogni spazio teatrale che apre è un piccolo miracolo di chi ha fiducia e coraggio nell’investire sulla cultura per amore della stessa. Nel cuore di Castelgandolfo, in via Mazzini 27, l’Associazione culturale Il tempo diverso, grazie alla caparbietà e alle capacità manuali di Giorgio Tomassi, insieme a quelle di Massimo Francini e Pietro Palmarelli, hanno trasformato una grotta in un accogliente salotto per l’arte, la cultura, in ogni sua forma. Per la prossima stagione teatrale, sappiamo che la stessa Melania Fiore collaborerà con lo staff de Il tempo diverso per lanciare definitivamente questo luogo, presentando anche diversi suoi lavori, con vasta scelta tra opere originali, inedite e grandi classici come Shakespeare, per la gioia di un territorio, che ha fame di cultura e di spettacoli di qualità. Per i dettagli aggiorneremo in seguito i nostri lettori, per ora gioiamo per aver scoperto un nuovo teatro, una nuova casa per gli attori, in un territorio magico che merita maggior valorizzazione.

Paolo Leone

Castelgandolfo – Associazione Culturale Il tempo diverso, 6 maggio 2017
Libere Onde Teatro presenta: Partigiana, scritto, diretto e interpretato da Melania Fiore. Premio di Cultura Città di Rieti “Come Barbara” 2014 in quanto pregevole testimonianza di libertà

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    • Pino Caruso , Il teatro è una forma di felicità interrotta dall’esistenza.

    • Orson Welles , Il teatro resiste come un divino anacronismo.

    • Giorgio Albertazzi , Teatro è guardare vedendo.

    • Louis Jouvet , Niente di più futile, di più falso, di più vano, niente di più necessario del teatro.

    • Arthur Miller , Il teatro è così infinitamente affascinante perché è così casuale. E’ come la vita.

    • Joël Jouanneau , Scrivere, è annerire una pagina bianca; fare teatro, è illuminare una scatola nera.

    • Federico Garcia Lorca , Il teatro è poesia che esce da un libro per farsi umana.

    • Terrence Mann , Il cinema vi renderà famosi; la televisione vi renderà ricchi; ma il teatro vi farà bene.

    • Eduardo De Filippo , Il teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita.

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